“L’universo delle teste” di Alessandro Montuoro, Delos Digital, A cura di Barbara Anderson

SINOSSI:

Fantascienza – racconto lungo (30 pagine) – E se il concetto di caso fosse sconosciuto? Evariste Galois, il geniale matematico francese, scoprirà cosa si nasconde dietro il velo dell’impossibilità matematica.

XIX secolo, in un universo parallelo in cui ogni moneta mai lanciata ha dato sempre risultato ‘testa’. Il caso è un concetto sconosciuto. Evariste Galois, il geniale matematico francese, si ritrova incastrato nel duello che, nella nostra storia, l’avrebbe ucciso a soli 20 anni. Sopravvive contro ogni probabilità, e scopre una realtà popolata da versioni alternative di luoghi e persone che lui stesso aveva intuito solo nei suoi teoremi più deliranti.

RECENSIONE

Ben ritrovati a tutti.

Sono qui oggi per parlarvi di un altro racconto che ho appena terminato di leggere di questo autore veramente originale, poliedrico e dinamicamente interessante nell’evoluzione delle sue trame.

Premetto che questa è la mia seconda lettura di questo autore, lettura che ho iniziato con enormi aspettative, visto il successo che il suo primo racconto mi aveva suscitato. E fortunatamente non sono rimasta delusa, bensì ho ricevuto ulteriore conferma che il detto “squadra che vince non si cambia” è, nel caso di questo autore, applicabile anche a ciò che brillantemente scrive.

Inizio con precisare (oggi sono in vena di utilizzare proverbi e modi di dire) “mai giudicare un monaco dall’abito o un libro dalla sua copertina”.

Ho osservato la cover per qualche minuto prima di iniziare la lettura, perché non ne ero particolarmente attratta, mi trasmetteva un’austerità e una rigidità antica, forse datata ma quando sono andata a leggere la trama del racconto ho capito quanto questa cover fosse di fatto assolutamente perfetta.

Sarà sicuramente capitato anche a voi, dopo aver visto un film o letto un romanzo, di immaginare dei finali alternativi, chiedendovi cosa sarebbe successo se gli eventi non avessero seguito quel corso e il finale della storia o della fiction fossero stati diversi.

E qui arriva a soddisfare le nostre menti contorte e in cerca di visualizzazioni parallele e di narrative che vanno al di là delle probabilità storiche ed immaginarie; il nostro autore Alessandro Montoro.

In questo racconto si narra di un personaggio storico. Un giovanissimo matematico appena ventenne, fondatore dell’algebra astratta. Vissuto nel periodo Medievale, uno dei periodi storici a mio parere insieme al Rinascimento più bello ed interessante dal punto di vista di scoperte, innovazioni e conquiste.

Non dimentichiamoci però che qui si tratta di fantascienza, di un mondo narrativo parallelo/alternativo in cui gli eventi si svolgono in un divulgarsi matematicamente astratto e fantasioso, legandosi ad una realtà triste e crudele. Il giovane matematico morì realmente durante un duello all’ultimo sangue; ma in questo racconto, l’autore gli permette di sopravvivere, raccontandoci i momenti più emozionanti del pre duello, del duello e del dopo.

Già dalle prime righe l’autore mi porta in un meandro oscuro fatto di odori, di colori, di oscurità che si aprono ai miei occhi come se fossero illuminati da una lanterna. Ad ogni attimo, ad ogni descrizione del vissuto del giovane protagonista mi si schiudeva dinnanzi agli occhi il panorama non solo visivo di questo giovane matematico, ma anche olfattivo, psicologico ed emozionale, regalandomi una visione della storia a 360 gradi.

Montoro mi sta alimentando la passione per un genere di cui non ero molto amante, grazie alla sua abilità di scrittura così vivida, coinvolgente, vibrante che ha lo stesso effetto di un ologramma della storia che si proietta dalle pagine scritte alla mia mente e appare perfettamente nitida davanti ai miei occhi. Non esagero se vi dico che non ho letto il racconto sul mio divano ma che ero lì in quel mondo dove il concetto di casualità non è concepibilmente accettabile. Esattamente accanto al protagonista: Evariste Galois, ho sentito l’odore acre di una cittadina antica, il tremore della paura di morire, la forza della rassegnazione ad un destino infame e crudele, ho percepito la calunnia, il tradimento, ho visto un matematico scrivere le sue teorie allo stesso modo in cui un genio narrativo nello stesso istante stava scrivendo questo racconto. IO ero lì con entrambi!

Posso utilizzare un aggettivo: entusiasmante.

Non ho intenzione di perdermi nessun racconto di questo autore a cui auguro di riuscire a conquistare la narrativa italiana e anche internazionale con la sua accurata scrittura e fantastica tecnica narrativa.

Nessun dettaglio viene risparmiato a totale soddisfazione del lettore.

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