SINOSSI:
Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.
Ana da Silva ha sempre creduto che sarebbe morta giovane, solo che non pensava che sarebbe successo per mano di Carestia, l’essere immortale che cinque anni prima lei aveva salvato.
Ammesso che il Cavaliere si ricordi di lei, non sembra però che gliene importi, perché, quando si trovano faccia a faccia per la seconda volta, Carestia ordina che lei venga pugnalata a morte.
Ana, però, non muore.
La crudeltà è l’occupazione preferita di Carestia e quei bastardi senza Dio di umani la meritano tutta. Il Cavaliere non riesce a dimenticare ciò che gli è stato fatto, finché un fantasma tornato dal passato lo mette all’angolo, giurandogli vendetta per la sofferenza patita di recente. Carestia ne resta affascinato e decide di portare Ana con sé.
I due sono attratti l’uno dall’altra, ma restano pur sempre nemici e niente potrà mai cambiare quel fatto. Non una gentilezza, e neppure due. E, decisamente, non qualche notte di passione. È comunque consigliabile che i due riluttanti amanti smettano subito, o ci penserà il Cielo a intervenire.
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Ci ritroviamo qui oggi sul nostro blog a parlare ovviamente di ciò che più ci appassiona e si tratta di libri!
Confesso che quando dal nostro blog abbiamo annunciato l’uscita di questo terzo libro della serie: “I Cavalieri dell’Apocalisse” io senza nessuna vergogna, senza nessun ritegno (lungi da me l’essere timida) mi sono precipitata dal capo del blog Alessandra Micheli per chiedere se fosse possibile per me occuparmi proprio di questo libro. Mi aspettavo di essere falciata con una mannaia vista la mole di romanzi che abbiamo da smaltire, e invece, ha esaudito la mia richiesta e grazie alla gentilissima cortesia della casa editrice e dell’autrice ho messo mani, occhi e cuore su questo romanzo.
Iniziamo subito col dire che la cover è assolutamente bellissima e che questo romanzo mi ha allietato ore della mia giornata, tenendomi sequestrata tra le sue pagine dall’inizio alla fine.
Ovviamente chi ama molto i libri, indipendentemente dalla sua fede religiosa o meno avrà messo mano alla Sacra Bibbia, Vecchio e Nuovo Testamento ed uno dei libri più belli e potenti di quelle sacre scritture è proprio l’Apocalisse.
L’ Apocalisse è quella designazione di scritture le quali contengono rivelazioni o profezie sui destini ultimi dell’Umanità e del mondo; per antonomasia, il libro omonimo di S. Giovanni Evangelista, ventisettesimo e ultimo dei libri accolti nel Nuovo Testamento. Il termine Apocalisse, deriva dal GrecoAPOKALYPSIS e significa: gettar via ciò che copre, svelare, rivelare. La rappresentazione dell’Apocalisse viene immaginata come 4 cavalieri che inviati da Dio scenderanno sulla terra nell’atto finale della giustizia divina.
Ed ecco qui che entra in ballo questa poliedrica autrice, dall’immensa immaginazione e abilità letteraria; la quale è riuscita a farmi leggere e innamorare di un romanzo fantasy romance.
Eh sì, io proprio io amante delle letture oscure, di thriller, horror e dark noir, che mi viene l’orticaria solo a sentir nominare il genere rosa (pur rispettando chiunque ne sia appassionato) ho proprio chiesto questa storia.
E fatemelo dire è un connubio assolutamente bellissimo di romance, dark, horror e fantasy; scritto talmente bene da far provare quella sensazione di rassegnazione per la fine del mondo, quell’oscurità che sentiamo imminente alitare sulla nostra esistenza anche oggi… terzo libro e terzo cavaliere (si può leggere anche individualmente ma sappiate che poi vorrete leggerli tutti!).
I cavalieri dell’Apocalisse sono 4 fratelli: Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte. Ognuno di essi è dotato di un potere divino, sono spietati, giustizieri dell’atto finale della nostra esistenza. E in questo romanzo conosceremo più approfonditamente il terzo fratello: Carestia, anche chiamato : “il Mietitore”
E lasciatemelo dire è spietato, arrogante, crudele, una creatura antica, piena di segreti che un umano non potrebbe mai comprendere.
Il Mietitore, un mostro dalla bellezza di un angelo capace di perpetuare la distruzione totale della mera esistenza dell’umanità; viaggia per il mondo e dove passa lui, tutto si distrugge, tutto si secca, tutto si esaurisce. Perché Carestia è affamato, affamato di tutto, non prova né pietà né compassione per la razza umana, che disprezza nel profondo della sua esistenza. Dall’aspetto di un dio minore in una missione terribile: tra descrizioni di morte inflitta con assoluta freddezza, indipendentemente si tratti di uomini, donne o bambini, l’angelo giustiziere non avrà alcuna pietà.
Come può un Dio così misericordioso inviare tutto questo dolore? Be ci sono stati dati secoli di possibilità per dimostrare di meritarci la nostra esistenza; ma tra egoismo, rabbia, cattiveria abbiamo sempre mostrato il peggio di noi e questo dobbiamo ammetterlo. Dio non ci punisce, ma invia i suoi Cavalieri a farlo e sono stati scelti, creati per compiere il lavoro assegnato senza margine di errore.
Nella storia incontreremo una prostituta, Ana, una ragazza allevata da una zia violenta, che non le aveva mai dimostrato amore ma alla quale era riconoscente per averla presa in casa dopo la morte dei genitori. Ana non aveva mai provato la gioia di una gentilezza, di un abbraccio, di una carezza, di una parola di affetto e (qui non vi svelo il motivo perché dovete leggere il romanzo per scoprirlo) all’età di 15 anni finisce in un bordello; sotto le ali protettive della maitresse Elvita che la introduce nel mondo peccaminoso della casa di tolleranza, Elvira l’aveva protetta, educata, e anche sfruttata ma Ana era piena di riconoscenza anche per lei.
Ed ecco che tra questa prostituta, sfacciata, irriverente, maleducata dalla lingua pungente e il Mietitore inizia un rapporto di odio, di rabbia ma anche fatto di riconoscenza e di un qualcosa simile ad un sentimento.
Riuscirà Ana a mostrare a Carestia che gli esseri umani sono ancora capaci di buone azioni, disinteressate? Riuscirà Carestia a comprendere la personalità della razza umana che tanto disprezza e odia? Perché Carestia prova così tanto odio per gli umani? Scoprirete di cosa siano stati capaci gli umani quando misero le mani su di lui catturandolo, scoprirete di cosa è fatta la misericordia divina nel momento in cui questa è stata prosciugata dall’aridità delle persone.
Vi troverete in Brasile e assisterete al potere di Carestia che è così affascinante, brutale e spaventoso da attrarre verso di lui nei mille modi possibili e immaginabili. Morire tra le sue mani può essere una morte rapida o una lenta sofferenza, dipende dal suo stato d’animo e dal suo insindacabile giudizio. Con la sua falce e la sua bilancia. L’unica giustizia è quella divina.
La scrittura dell’autrice vi farà venire i brividi, vi farà meditare sul vero valore della vita, ma vi farà anche sorridere, ridere e sognare e sono rimasta allibita di come tra quei racconti di morte e distruzione io riuscissi a sentirmi complice di Carestia fino a considerare giusta la sua missione. Ho riso, tantissimo per gli scambi tra l’umana e il Cavaliere divino ho sofferto per tutto il dolore che Carestia stava assorbendo e di quanto fosse difficile per lui riuscire a perdonare non solo gli esseri umani ma anche se stesso.
Ana dimostrerà che la prostituzione non l’ha resa una persona inferiore o di minore valore spirituale poiché è capace di atti di amore e di compassione estremi, nella maniera più pura del mondo. Carestia, ha i suoi mostri racchiusi nel cuore, combattuto tra la sua missione e quel corpo così simile agli esseri umani che non sopporta di sentirsi addosso.
Ci sono scene feroci, ci sono descrizioni grafiche di morte e sofferenza, ma c’è anche tanto desiderio e quell’insistenza pazzesca di Ana nel cercare di trovare una debolezza anche nel Cavaliere; perché è sempre stato con il sesso che Ana si è sempre più sentita vicina agli uomini e alle donne.
Vi dico con tutta sincerità che mi sono assolutamente divertita tantissimo con questa lettura. Le battute coloratissime di Ana, l’essere così rozzo del Mietitore. La disperazione del mondo tenuta in pugno in una matassa di rovi piene di spine e un fiore che sboccia tra tutto quel groviglio di dolore.
Una lezione che insegna questa lettura è che bisogna sempre amare il prossimo per quello che è senza cercare di cambiarlo o di colpevolizzarlo per il modo in cui pensa o decide di vivere, usando comprensione, compassione e gentilezza. Vogliamo essere amati per ciò che siamo anche noi stessi e il nostro passato è un percorso che a volte abbiamo scelto di fare altre volte siamo stati spinti a percorrerlo per fuggire via da qualcosa di insopportabile.
Può un essere capace di tanto dolore riuscire a fare un piccolo gesto di gentilezza?
Dio è misericordioso e dà a tutti la possibilità di scegliere e decidere quale strada percorrere. Una possibilità che forse verrà data anche ad ognuno dei 4 cavalieri.
Leggetelo assolutamente io mi sono perdutamente innamorata del Mietitore e da oggi sollevo lo sguardo al cielo consapevole che arriverà quel giorno in cui vedremo tra le nuvole i 4 cavalli e i cavalieri con le loro sgargianti armature scendere per porre fine a ciò che non siamo in grado di apprezzare e proteggere: la nostra esistenza.
Il finale apre il sentiero all’ultimo della serie dei cavalieri dell’Apocalisse. Finale che non vedo l’ora di leggere.
Quando i sogni assumono il colore oscuro delle ombre e non necessariamente quello rosa dello zucchero filato. Perché il sentimento, l’amore, la passione, non ha genere letterario e ogni lettore è lì pronto ad accogliere il nuovo frutto di un emozione.
Grazie all’autrice e complimenti per l’immaginazione e la profonda ironia che ci ha regalato con questa serie straordinaria.