“Le Rivelazioni” di Erik Hoel, Carbonio editore. A cura di Jessica Dichiara

Genio e follia vengono accolti in questo romanzo da Erik Hoel che dà voce a un personaggio decisamente originale e assai difficile da valutare.

Non lo nascondo, i miei studi di filosofia e l’interesse per l’esistenzialismo mi hanno sicuramente aiutato ad accogliere queste pagine insolite e originali.

Questo non significa che considero questo romanzo apprezzabile da pochi, ma che ritengo debba essere approcciato con un certo rispetto affinché non vi siano fraintendimenti.

È una lettura non immediata, tuttavia la ritengo portatrice sana di riflessioni intime, personali e intelligenti.

Fa bene ogni tanto mettersi alla prova, stimolarsi, incoraggiarsi.

Non può essere scorsa velocemente o divorata, ma va assaporata lentamente, e pazientemente assorbita tanto nella forma quanto nel linguaggio.

Kierk Suren, ventisette anni, è un protagonista problematico, complesso, romantico, estremamente curioso.

Un ricercatore scientifico che si troverà coinvolto in situazioni che esulano solo in apparenza dalle sue competenze perché poi in realtà si rivelerà perfettamente adeguato al suo ruolo proprio perché ha sviluppato grazie ai suoi studi un’importante versatilità.

È sensibile, ma non nel senso classico del termine, lo è nella misura in cui non appartiene al modello di umanità che galleggia indifferente tra gli eventi.

Accanto al protagonista girano numerosi personaggi che possiamo identificare come idealtipi umani portati volutamente all’eccesso in maniera talvolta anche provocatoria.

Tante sfumature di genere, giallo, romanzo filosofico, azione, che fanno pensare a diverse dimensioni di scrittura. Una struttura irrazionale eppure perfetta vede all’inizio dei capitoli il ripetersi della scena e delle tre parole: Kierk si sveglia.

Kierk si sveglia ogni giorno, o meglio ogni capitolo e comunica al lettore le sue sensazioni, ripercorre i sogni e gli incubi trasportandolo nella sua dimensione onirica, lo fa partecipe dei postumi delle sbornie. Nello svegliarsi Kierk a volte è pigro e lento, altre insoddisfatto e irrequieto, altre ancora avverte l’impellente esigenza di muoversi.

Un tempo preciso, un giorno per ogni capitolo quasi a voler imitare la realtà copiandone le dimensioni, 5 settimane, 35 giorni di rivelazioni.

Qual è il segreto della coscienza?

Quali misteri si nascondono nel nostro cervello?

Chi siamo?

Intorno a questi grandi temi esistenziali si concentra il lavoro dei nostri scienziati, in particolare Kierk concentra i suoi sforzi nel tentativo di individuare un criterio matematico, una regola, un modello in grado di “misurare la coscienza”.

Un gioco per come viene presentato all’inizio, una cosa nuova.

Questo percorso di riflessione affascina da tempo molti studiosi e ne sono nate ovviamente diverse teorie, tuttavia l’originalità sta proprio nel riuscire a veicolare all’interno di un romanzo discorsi che io sono solita chiamare simpaticamente “sui massimi sistemi” senza perdere l’aderenza alla trama e senza snaturare il progetto.

A metà libro mi sono staccata e sono andata a rovistare nel profilo dell’autore per capire cosa avesse scritto in precedenza.

Un esordiente in pratica.

Scoprirlo a questo punto del percorso è stato fondamentale perché ho cominciato a leggere dietro le parole la fatica, l’attenzione e la cura.

Erik parlo con te!

Complimenti ragazzo!

Hai tirato fuori un piccolo gioiellino in grado di stimolare la coscienza e la ragione. Mi hai spinto ad uscire fuori dal recinto e mi hai fatto impantanare più volte senza farmi perdere la voglia di leggerti.

Se è vero che ogni esperienza cosciente appartiene solo a se stessa, sono sicura che tra queste pagine molti ritroveranno ciò che ho scritto e altri troveranno spunti molto distanti dai miei.

Siamo monadi impenetrabili, ugualmente coinvolti in un gioco folle e al contempo geniale chiamato vita.

Quello che per la scienza è un vero e proprio dramma, ossia l’impossibilità di raggiungere la concreta conoscenza e di penetrare il mistero della coscienza finisce per essere un vero e proprio sollievo per chi non si fida dell’umanità. Dett

o in parole più semplici: la certezza di sapere che nessuno potrà mai capirmi veramente mi rassicura e mi rasserena.

In ultimo i miei ringraziamenti vanno allo staff della Carbonio editore, alla traduttrice Olimpia Ellero che immagino pienamente soddisfatta dell’italico prodotto sicuramente non semplice da interpretare in alcuni passaggi. Anche la sua fatica credo vada in qualche modo premiata perché conosco bene le dinamiche e so riconoscere la qualità quando la vedo.

Consiglio per la lettura: pancake ai mirtilli e una tazza di caffè

Autore: Alessandra Micheli

Saggista per passione, affronto nei miei saggi e articoli ogni argomento inerente a quella splendida e misteriosa creatura chiamata uomo, cosi amata dall'energia creatrice: "che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi? Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato" Salmo otto

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