Una cosa mi ha subito colpito del libro: il titolo.
Non si scappa dall’amore.
Cos’è?
Una constatazione o una minaccia?
E perché mai, io donna che ha elucubrato teorie su teorie sulla libertà personale, sull’importanza di essere salda con se stessa, dovrei trovare qualcuno a ogni costo?
E cosi quel titolone, nero su bianco, un po’ fastidio mi dava. Dobbiamo davvero esistere solo innamorandoci?
E perché mai il nostro deve essere un lieto fine colorato di confetti?
E cosi ho riflettuto.
Possibile mai che alla soglia del ventiduesimo secolo dobbiamo ancora far combaciare la dualità di uomo e donna che si incontrano si amano e via con i petali in studio?
E cosi mi sono messa a leggere, convinta di poter “stroncare” la teoria esposta dall’autrice.
Ma ho fallito.
E mai fallimento è stato più bello di questo mio.
Perché ragazzi non si scappa davvero dall’amore.
Ma vedete non è l’amore che conoscete voi.
Quello fatto di sospiri e baci, di incontri e incastri.
Della necessita di una donna di trovare qualcuno da cui dipendere. Non si scappa dall’amore sapete perché?
Perché questo sentimento declamato, vilipeso, ammutolito e denigrato non è altro che crescita.
Eh si.
Mi sono sempre chiesta quale fosse la forza che muoveva il mondo. Quella che rese muto il nostro Dante.
Quella capace di creare cielo e terra, uomini e angeli.
Quella che ci fa rialzare dopo una caduta.
Che ci permette persino di sconfiggere la morte.
E’ l’amore.
E chi ama, ama davvero e non soltanto sbava perché vede in un ammasso di ossa e muscoli il perno su cui ruoterà la sua vita, comprende di avere davanti l’opportunità delle opportunità.
Quella che gli permetterà di usare in modo proficuo la rabbia per essere da sempre portatrice di definizioni che non la raccontano ma la limitano.
Quella che le farà rompere il muro che la separa dal mondo, che con dita acuminate toglierà strato per strato quell’orribile maschera che ci consegnano quando nasciamo.
Che ci si incolla sulla pelle fino a diventaste una parte di noi, quella che spesso impedisce la corsa verso l’orizzonte, perché appesantisce lo zaino.
Non si scappa dall’amore, quello che ti costringe a vederti rispecchiata in una polla d’acqua limpida, fino a vedere le rughe di sofferenza, le cicatrici e a diventarne orgogliosa.
Di averle perché questo ti ha reso ciò che sei.
Non si scappa da chi ti fa crescere.
Perché l’amore, l’amore vero è crescita.
E cosi la nostra adorata Veronica sfugge a una vita patinata, finta, con troppe luci artificiali e poca autenticità.
E tramite occhi intensi torna..se stessa.
Recupera i sogni.
Recupera i pezzi sparsi di un identità avvilita dalla costante pressione sociale fatta di aspettative e modelli.
Ama.
Ma prima di amare l’altro, inizia a mare se stessa.
Anche se l’incontro la ferisce perché non è che l’amore mostra soltanto la tua parte migliore.
Nossignori.
Mostra tutto di noi.
Il bello e il brutto, la pioggia e il sole.
Amare significa tornare prima di tutto integri per poter diventare tasselli di uno splendido mosaico chiamato vita.
Allora ho capito che, dal sentimento dei sentimenti non si scappa.
Non puoi scappare se a dio hai semplicemente chiesto stammi vicino.
Aiutami a accettare ciò che non posso cambiare e a cambiare ciò che posso.
E allora dio dallo sguardo luminoso ci manda qualcuno.
Qualcuno che infrange ogni schema.
Che distrugge ogni certezza.
Che sfalda ogni maschera.
E che ci fa sentire meravigliosamente liberi.
E allora no, non scappate ne dall’amore, ne da voi stessi.
Permettete all’energia che move il sole e le alte stelle, di scostare veli e di scavalcare muri.
Permettetegli di macinarvi come grano per creare con la vostra anima il pane per il convitto degli Dei.
E allora troverete voi stessi.
Nati per cambiare.
Nati per nutrire con quel sentimento il mondo in cui vi muovete e interagire.
E che non sarà mai più apparenza.
Ma sostanza fatta di sogni e luce.
Non scappate mai, mai, dall’amore.
Anche se vi spaventa perché è una burrasca.
Ma la burrasca beh non vi fa nulla, se imparata a danzare con lei.
Salgo sopra questo palco per giocare con la vita
Ma se mi si spezza il fiato, se poi spezzo la matita?
Più in basso è il punto di partenza, più alta è la salita
Ma spero che il panorama valga tutta ‘sta fatica
Non so che cos’è l’amore, ma a volte lo percepisco
In un tramonto, uno sguardo, un disco
E se mi guardo attorno penso che son fortunato
Non so chi ha creato il mondo, ma so che era innamorato
***
Per te folletto Rosso
che hai ancora paura a danzare nella burrasca.
Per te
romana emigrata che nonostante avessi ferite e paure, lo hai accolto l’amore nella tua vita.
E per te bizzarro fratello irlandese che dimostri a tutti che significa davvero essere un uomo.
.
e per te, che da lassù sorridi e mi illumini con la tua luce.