SINOSSI:
Quando un gruppetto di ragazze adolescenti sparisce durante una gita scolastica nella natura selvaggia della Tasmania, gli abitanti di Limestone Creek entrano immediatamente in uno stato di allerta. Negli anni Ottanta, cinque ragazze scomparvero tra quei pericolosi dirupi e la leggenda del cosiddetto “Uomo Affamato” perseguita ancora gli abitanti del luogo. Jordan Murphy, spacciatore locale e padre di Jasmine, una delle studentesse disperse, è il primo a essere sospettato. Ma il detective Con Badenhorst sa che in una città come questa – con poliziotti corrotti, politica di provincia e una teenager famosa su YouTube – tutti hanno dei segreti da nascondere, e mentire è parte della loro stessa natura. Cos’è successo in cima a quelle rocce? Qualcuno sa come sono andate realmente le cose; ammesso che le leggende del posto non si rivelino vere… Un luogo esotico, impervio e inesplorato fa da cornice a una storia dove pericolosa è sì la natura dell’isola, ma anche quella degli uomini che la abitano.
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Sono cresciuta con i Documentari commentati dalla voce calma e suadente di Piero Angela, con l’abbonamento mensile alla rivista The National Geographic. Sono affascinata dalla natura, dalle foreste, dai boschi, dalle montagne, dai paesaggi immersi nella natura sconfinata e amo leggere e soprattutto amo il thriller, l’adrenalina, l’azione.
Il blog mi assegna questa lettura, dalla cover esotica e misteriosamente affascinante, il titolo che mi fa sentire un’amazzone che cavalca nuda o seminuda tra le foreste oscure e misteriose della vita e non so cosa aspettarmi, non so dove mi porterà questa lettura, in quale luogo remoto o conosciuto di questo pianeta o di questo universo misterioso che è la vita e la letteratura.
Ed ecco che vengo catapultata in Tasmania.
Prendendo i panni di Piero Angela, vi premetto che la Tasmania è uno stato insulare dell’Australia e si trova a 240 km a sud della terra ferma australiana. L’isola principale della Tasmania era abitata da popolazioni aborigene fino a 40.000 anni prima della colonizzazione britannica. Si stima che la popolazione aborigena fosse compresa tra 3000 e 7000 al momento dell’insediamento britannico ma fu quasi spazzata via entro 30 anni durante un lungo periodo di conflitti con i coloni; noto come “Guerra Nera” e la diffusione di malattie infettive. Il conflitto raggiunse l’apice tra il 1825 e il 1831 costò la vita a quasi 1100 aborigeni e coloni.
Ed arriviamo ai nostri giorni e a questa lettura che è a dir poco entusiasmante, avvincente, travolgente e sorprendente.
Un gruppo di studentesse vanno in gita scolastica insieme ad alcuni insegnanti, vengono sorprese da un’improvvisa tempesta tra le gole del paesaggio e la fitta foresta. Quattro ragazze sono scomparse, una delle insegnanti viene trovata ferita e in stato confusionale. Iniziano le indagini e comincia a calare una nebbia fitta di mistero, di terrore, di leggende, di antiche paure.
Trent’anni prima nello stesso luogo cinque ragazze scomparvero e non furono mai più ritrovate. Una storia che aveva sconvolto le vite del villaggio, che aveva alimentato storie di fantasmi, di soprannaturali creature comeL’uomo affamato, un eremita che secondo il folklore locale abitava nella foresta e si nutriva di giovani ragazzine.
Quando si tratta di male, di dolore e sofferenza a volte sembra quasi impossibile attribuire tanta violenza ad un essere umano e si preferisce cercare le risposte e scaricare le colpe verso qualcosa di demoniaco e innaturale. E in questa storia, in questo thriller avvincente, il soprannaturale e la realtà entrano in contrasto ed in conflitto tra loro per svelare misteri e segreti che sono più umani di quanto si potesse immaginare.
Una narrazione assolutamente meravigliosa che ci fa vivere e sentire quella foreste come se fossimo fisicamente lì, tra gli odori di argilla e di eucalipto, tra lo scroscio incessante della pioggia, quel vento impetuoso, la nebbia, il fitto fogliame, i fiori selvaggi… una scrittura sublime di un autore che ha nel cuore e nell’anima quella terra e quei luoghi e riesce a trasferire tutta la sua bellezza e la sua inquietudine attraverso le parole e la sua storia.
Conosceremo i giovani protagonisti di questa avventura affascinante e pericolosa, così come gli adulti che fanno parte della vita di questi ragazzi. Ognuno con le sue storie e ognuno con la sua personalità ben distinta.
Il primo sospettato è Murphy, il padre di una delle ragazzine scomparse, lo spacciatore locale, uno dei miei personaggi preferiti, che ha quel contrasto tra un delinquente ed un padre affettuoso e premuroso che vuole il meglio per sua figlia. Facile dare la colpa al delinquente dell’isola, eppure quell’uomo è distrutto dalla perdita di sua figlia e vuole scoprire la verità, vuole ritrovarla e ritrovarla viva.
Vi garantisco che riderete molto ma che sentirete il terrore della verità stringervi alla gola come una morsa silente di un mostro che prende sempre più forma.
L’autore è abile nel depistare il lettore. Ho fatto un calcolo, sono stata depistata ben “nove” volte e non sto esagerando. Tanti i presagi che appaiono nella storia che ci danno degli indizi validi che lì per lì non comprendiamo. Quando poi più avanti diventa tutto così ovvio e così concreto ci scoppia il sorriso o meglio il ghigno malefico sul nostro stesso volto.
Quando a scomparire sono delle giovani ragazze entrano in campo diversi fattori, le loro vite, i loro rapporti interpersonali. I loro legami, le loro antipatie anche le più segrete e Madison che è il personaggio più criptico, più odioso ma anche più significativo della storia mi ha affascinata moltissimo così come tutte le ragazze del gruppo.
Tenete presente che il romanzo tratta argomenti forti e dolorosi come la depressione, il suicidio, il bullismo, la corruzione, il ricatto, la vendetta, lo stupro…
Ma tutto in una maniera velata, necessaria solo ed esclusivamente a comprendere gli eventi che hanno portato alla sparizione di queste ragazze.
Interessanti le indagini che a volte mi sono apparse stranamente approssimate e prive di metodologia tanto che mi sono chiesta se determinate omissioni siano state volute proprio per dimostrare l’inadeguatezza della Polizia e la superficialità di come il caso fosse stato seguito.
Ho amato la prassi del detective Con Badenhorst che mi ha riportato agli allineamenti di Dungeons & Dragon
- Il bene verso il male
- La legge verso il caos
- Neutrale
Il bene e il male lo conosciamo tutti, la legge o il legale si intende, l’aderenza ad un sistema, ad un codice di regole, neutrale (che sta nel mezzo) si riferisce a chi non si fa scrupoli a fare del male a delle persone ma non senza un vero motivo. Caos/caotico quando c’è l’assenza di logica se non il solo ed esclusivo desiderio personale. Ed è con questo sistema che si arriva alla soluzione del caso.
Tra l’eucalipto del Sidro, la menta piperita, i sassofrassi, il lissosperma, la Marjuana di Murphy, quei boschi, quelle gole paurose, l’albero dei suicidi, la Gola del Diavolo, il cinguettio di uccelli di cui non avevo mai sentito il nome.
Con tutte le false piste che si intrecciano tra loro mi sono sentita intrappolata in un labirinto immaginandomi come Alice nel Paese delle meraviglie, affascinata da tutta quella bellezza selvaggia della natura e spaventata da tutto quel mistero fatto di verità e leggende che sentivo osservarmi in silenzio, un silenzio che ovatta tutto ciò che mi circonda tanto da arrivare ad un punto in cui avevo totalmente perso il senso della mia realtà. Io ero lì in quella storia ed ero quella storia. Io ero la vittima e il colpevole, io ero il genitore di quelle ragazze, io ero la loro insegnante e il detective. In questa storia sono stata tantissime cose ma soprattutto sono stata la bellezza di quella natura selvaggia.
Cercate un bel thriller? Eccolo qui servito in tutta la sua bellezza ed il finale che nessuno si sarebbe mai aspettato arriva come un colpo in faccia e una ferita immensa al cuore.
Murphy lo amerete e lo odierete con tutta la passione che avete dentro di voi.
Ricordate che l’uomo affamato se non lo guardate in volto non vi prenderà. Cercate sempre di guardare bene dentro di voi, perché quel mostro dei nostri incubi e delle leggende spesso lo abbiamo rinchiuso dentro il nostro dolore.