“Un canto nell’oscurità” di Yami. A cura di Gaia Puccinelli

Alex Choi potrebbe essere un normale venticinquenne americano, aver appena finito il college e pensare al proprio futuro, ma la sorte non gli ha riservato questo privilegio.

Il suo futuro non potrà essere come quello di tanti altri suoi coetanei, sarà segnato inesorabilmente da lutti e da sofferenze; e tutto questo a causa del suo passato, a causa di una creatura misteriosa che in una notte di tanti anni fa si è portata via i suoi genitori e che poi tornò per prendersi anche l’unica ragazza che avrebbe potuto salvarlo dall’inferno della solitudine.

Così adesso la sua esistenza vaga nella nebbia della vendetta, alla ricerca della creatura malvagia che gli ha tolto tutto e sul suo cammino si è impegnato a eliminare le creature oscure che ha incontrato, cercando di riequilibrare le forze malevole e benevole di questo mondo.

Al ritorno da una delle sue missioni, prima di rimettersi sulle tracce della sua ossessione, si concede una notte di riposo in uno strano maniero; ad accoglierlo c’è la servitù della signora Reed, e presto Alex si lascerà convincere a rimanere per una grande festa in maschera che si terrà di lì a qualche giorno.

Ma non sempre quel soggiorno è privo di ombre.

L’autore di questo romanzo crea un mondo in cui luce e oscurità si mescolano in una danza tribale e mistica, con ritmo serrato, tanto che è difficile per il protagonista, e anche per noi, dove inizi una e finisca l’altra.

Gli abitanti del maniero sembrano onesti e gentili con il loro improvviso ospite, eppure di notte e nel mondo dei sogni tutto cambia, si contorce e assume una maschera demoniaca.

Sarà tutto frutto dell’immaginazione di Alex?

Oppure è solo una trappola?

Questi interrogativi ci frullano nella testa senza poter trovare una soluzione definitiva, per cui andiamo avanti, continuiamo a leggere e ad ogni capitolo la nostra opinione cambia, parteggiando ora per un pensiero, ora per un altro, facendoci dubitare non solo del discernimento del protagonista, ma anche del nostro.

Quante volte ci è capitato di sognare e di credere che quella fosse la realtà e anche appena svegli i confini di questi due mondi ci apparivano sfumati uno nell’altro e solo con la piena luce siamo veramente in grado di non avere dubbi.

Lo stile di Yume Yami è accattivante, in grado di dare un’impressione visiva delle scene crude che si prospettano davanti agli occhi di Alex, ma anche di giocare con i toni più ombreggiati della lingua, creando talvolta un’atmosfera onirica magnetica, che fa percepire la cantilena, incubo del giovane ragazzo, anche alle nostre orecchie che sono al sicuro al di là di una pagina

Autore: Alessandra Micheli

Saggista per passione, affronto nei miei saggi e articoli ogni argomento inerente a quella splendida e misteriosa creatura chiamata uomo, cosi amata dall'energia creatrice: "che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi? Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato" Salmo otto

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