“Full brutal” di Kristoper Triana, Saga edizioni. A cura di Jessica dichiara

Triana arriva in Italia con una lettura veramente esplosiva. Full Brutal. Genere sicuramente horror splatter.

La prima raccomandazione che vi faccio è quella di prendervi del tempo perché questo non è sicuramente uno di quei romanzi che puoi leggere a pezzi.

Trovate un albero… anzi no un albero no, non va bene.

Chiudetevi in camera… aspettate no, la camera non va bene e neanche il bagno.

No, decisamente non dovete leggere questo romanzo in bagno. Scherzo naturalmente, sto giocando con voi per farvi capire che, una volta letto, di Full Brutal parlerete per giorni, ci scherzerete, alcuni di voi proveranno anche a proporre delle chiavi di lettura, sentirete il bisogno di interagire con qualcun altro che l’ha letto e tutto questo perché, vi giuro, sarà impossibile che vi rimanga indifferente soprattutto se l’horror è il vostro genere.

Andiamo un po’ dentro.

Intanto posso dirvi che abbiamo due parti ben distinte, una prima parte che rientra nella sfera del possibile in cui questa adolescente Kim ci mostra il suo ambiente, i luoghi in cui si muove, le persone che la circondano con le loro fragilità e i loro difetti, la sua vita insomma e una seconda parte decisamente estrema.

La vita di Kim somiglia a quella di molte ragazze benestanti della sua età, cheerleader popolare in cerca di sensazioni forti, che le diano sollievo e colmino il suo bisogno di appagamento che non è solo fisico, ma soprattutto interiore.

Questo appagamento arriva e mi piacerebbe potervi dire che ha forme e modi impossibili da trovare nella realtà, ma non è così.

Certo, trovarselo davanti, descritto così bene e soprattutto senza filtri, un po’ di effetto lo fa, eppure non riusciamo a fare finta che sono cose che non potrebbero mai accadere a noi e non riusciamo a farlo proprio perché l’autore è molto bravo a farci esplorare l’animo umano, con le sue pulsioni, le sue fantasie, le sue ossessioni.

Queste ultime in particolare vanno appagate e la nostra giovane amica troverà la sua buona dose di appagamento nel dolore causato agli altri, nell’umiliazione che vede subire, nel disagio provocato dalle sue stesse azioni, abilmente mascherate per farla apparire a tutti gli effetti una ragazza fantastica, una studentessa modello, un’amica leale.

Triana ci provoca chiedendoci, implorandoci, di andare al di là, di vedere dietro la facciata di perbenismo, non solo della protagonista, ma anche degli amici e degli adulti che le girano intorno incauti e che la investono di credibilità.

Ecco sulla credibilità vorrei proprio un attimo soffermarmi perché non saremmo nessuno senza qualcuno che ci riconosca come tali.

Le azioni e le provocazioni che Kim appoggia delicatamente vengono subito prese al volo, si amplificano e si rafforzano proprio in virtù del fatto che lei sa benissimo quali carte giocare.

Non avrebbe tutto questo potere se non fossero gli altri a serviglielo su un piatto d’argento.

Allora perché non approfittarne?

Esempio banale lo so, ma pensate a quante volte sconosciuti in cerca di visibilità compaiono magicamente sulle nostre bacheche social polemizzando in maniera mirata con noi o con i nostri amici. Scatta in noi la necessità di reagire, di rispondere all’insulto con altrettanta violenza, anzi se possibile, con una violenza ancora maggiore di quella che ci è stata rivolta.

Facciamo il loro gioco, e quello che mi sorprende è che spesso lo facciamo in maniera inconsapevole, e gli amici che passano sulla nostra bacheca ci appoggiano, perché ci vogliono bene, perché ci conoscono e si fidano del nostro giudizio.

Poi capita che passi di lì colei che, sì ci vuole bene, ma che conosce meglio quel mondo e le sue dinamiche, e ci apre gli occhi facendoci vedere dove abbiamo sbagliato e aiutandoci a risolvere la situazione.

Ma indietro non si torna e ciò che lo sconosciuto voleva prendere da noi lo ha già preso, glielo abbiamo consegnato di nostra spontanea volontà, e di ciò che ne farà siamo indirettamente responsabili.

Triana in Full Brutal porta all’estremo questo ragionamento facendoci vedere che non c’è limite alle conseguenze delle nostre stesse azioni.

Il meccanismo perverso della compensazione è qualcosa che sfugge al nostro controllo e ci rende schiavi.

È quello che succede nella seconda parte di questo racconto quando Kim non controlla più la sua vita e non ha più potere sulle conseguenze delle sue scelte.

Ha bisogno di quell’adrenalina che solo in dolore altrui sa darle, tanto, tantissimo dolore, ai limiti, anzi no, ben oltre i limiti della sopportazione umana.

Qui il lettore non può staccarsi dalle pagine se non con il corpo perché la mente vi assicuro ha bisogno dell’ultima parola che brucerà più del sale sulle ferite ma che è necessaria per rinchiudere un’altra volta il male nel suo recinto. In attesa che Triana lo risvegli nella nostra coscienza.

Non vi ho detto volutamente nulla della trama, perché non sono i fatti in sé il vero punto forte di questo romanzo e perché è talmente ricco di dettagli e dinamiche precise che a riassumerlo perderebbe ogni fascino.

Vi invito però a ragionare su tutto il non detto che urla tra le pagine perché quest’horror è veramente rivelatore e voi non potete proprio perderlo.

Un bel lavoro di traduzione da parte di Alice Renzi e una stupenda proposta del team di Saga Edizioni aspetta voi che di emozioni forti non avete mai abbastanza.

Consiglio per la lettura: fate conto di dover andare a fare un esame per la glicemia, leggete a digiuno che è meglio. O quantomeno evitate le lasagne.

Autore: Alessandra Micheli

Saggista per passione, affronto nei miei saggi e articoli ogni argomento inerente a quella splendida e misteriosa creatura chiamata uomo, cosi amata dall'energia creatrice: "che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi? Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato" Salmo otto

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