
Il cibo è convivialità, è famiglia, è condivisione e ricordo, ma c’è una verità
incontrovertibile: siamo Italiani e per noi il cibo ha un valore aggiunto.
Da nord a sud in ogni casa ci sono ricette che si tramandano, pranzi Pasquali e cene della Vigilia vanno a formare un repertorio di storie, racconti e menù da riproporre a ogni ritrovo familiare.
E poi le foto, quanti album contengono ritratti con tavole apparecchiate, ricche di
colori, a volte ordinate con cura, altre talmente piene che fanno fatica a contenere
tutto.
DA ME A TE scritto con un inchiostro pieno d’amore, parla di tutto ciò.
LOREDANA FALCONE fa un tentativo coraggioso, trasmettere le sue ricette a sua figlia Jessica per tenere intatto il patrimonio culinario e culturale della sua famiglia.
È questo un libro di cucina, di storie familiari e di tradizioni dove agli ingredienti si unisce una componente fondamentale: la felicità di cucinare per i propri cari.
I tentativi non sono sempre riusciti, soprattutto quando al pollo non si tolgono le
interiora o si preparano i fritti sopra gli gnocchi appena fatti, ma la cucina è anche
questo: sperimentazione e sfida.
Per questo tra le spezie che danno sapore ai piatti presentati ce n’è una fondamentale, l’ironia.
L’autrice con toni lievi spiega ogni sua ricetta a sua figlia, avendo cura di prendere alcuni accorgimenti, come spiegare cos’è una casseruola ed esplicare con accuratezza ogni passaggio delle preparazioni, senza dare troppo per scontato!
Sono privilegiati i primi piatti perché come viene detto più volte, serve un piatto di pasta al giorno per far quadrare il bilancio familiare, e così sughi, vellutate e risotti si alternano tra presente e passato.
Non è facile infatti trasporre ricette dalla cucina della nonna, che faceva dei quattro fornelli il suo regno, alla cucina linda di una figlia biologa alle prese con lavoro e impegni tipici di una donna contemporanea.
Proprio per questo l’autrice sceglie ricette semplici, di facile realizzazione per alzare piano piano l’asticella della difficoltà, abbinando vini adeguati e considerando comunque i gusti di Jessica.
C’è un elemento che non sfugge in questo libro ed è il rispetto verso la qualità e la purezza di ogni ingrediente, seppur nella semplicità c’è una ricercatezza negli abbinamenti e una sobrietà che come la stessa autrice ammette “è la parola chiave in
cucina come altrove”.
Quando le pagine finiscono mi rendo conto di aver fatto un viaggio che parte dal ragù, passa per la nostalgia delle persone menzionate e si conclude nella cura verso i propri cari.
Perché ammettiamolo, si cucina fondamentalmente per gli altri, per i loro sorrisi dopo una dura giornata di lavoro, per dare sollievo o semplicemente per trasmettere il proprio affetto. “Le donne della nostra famiglia, in un’epoca in cui si spendono
migliaia di euro per andare in analisi, hanno curato ansie e depressioni col cibo.
Onestamente non posso affermare che si sia fatto un lavoro migliore di quello di un professionista della psiche, ma di una cosa sono certa: in famiglia ci siamo sempre sentiti amati.”
E adesso Jessica tocca a te, raccogliere il calore, le conoscenze e i ricordi e costruire una storia tua che ha il pregio di avere fertili radici.
Sono questi i libri che scaldano il cuore e stimolano l’appetito e raccolgono in un sol boccone “tutto il cielo, tutte le stelle e tutte le patatine”!
Loredana Falcone è nata a Roma e queste radici emergono evidenti nel primo libro che la vede distaccarsi dalla narrativa pura. Ha all’attivo dodici romanzi, scritti a quattro mani con Laura Costantini, con i quali ha spaziato dallo storico al giallo al
thriller. Con Il Vento Antico ha già pubblicato il romanzo “Una voce nella nebbia”