
A volte mi capita di sentirmi di troppo in questo mondo che corre veloce.
E nella sua corsa si occupa di cosa che non mi interessano minimamente.
Non perché io sia migliore o peggiore.
Sono soltanto diversa con lo sguardo sempre volto chissà dove.
Scruta l’orizzonte per trovare un arcobaleno o una nuvola strana.
Guarda la terra sperando che la zolla si apra n un sorriso sghembo.
Vivo in questo mondo ma la tempo stesso non ne faccio parte, in perenne attesa di un antico richiamo, qualcosa che mi riporti a casa.
Dovunque essa sia.
Questo mio essere sempre un pò a meta non mi lacera.
Anzi. Il mondo oltre in cui bazzico felice è parte di me, è il mio modo di ricaricare l’anima, come un carillon stonato che ha bisogno di una mano ferma per poter suonare ancora.
Ma è pur vero che il mio vagare tra i modi mi porta una conseguenza: non mi piace affatto come vivono quaggiù.
Come considerano improntante il nulla io che ho oramai lo sguardo fisso sull’altrove.
E allora quando devo dialogare con questo realismo illusorio mi sento sempre un pò frustrata.
Io non ragiono come voi e a quarantasei anni sono stufa anche di provarci.
E cosi mentre guardo sempre un po’ assente, sempre un pò indifferente se non aggressiva ( come se mi trovassi di fronte una crudele minaccia) mi chiedo come è possibile che il vivere quotidiano sia sempre un po’ triste, grigio e cosi interessato a accalappiare l’ovvio e il banale e indossarlo come una corazza.
Cosa ci manca?
Cosa non va in questo mondo sempre di fretta?
La risposta arriva con i libri.
Alcuni sono reliquie preziose perse nelle sabbie del tempo.
Alcuni sono giovani, cosi desiderosi di farsi ascoltare.
Con quel loro sussurrane cosi immediato e semplice, eppure con la saggezza millenaria di volti antichi scolpiti sulla pietra.
E allora comprendo che è la fantasia che ci manca.
Non sappiamo sognare.
E nella nostra mancanza non abbiamo più creatività e la capacità di lastricare il futuro di pietre dorate o di avere ai piedi scarpette rosse che, con un abile colpo di tacco possa portarci altrove.
E’ l’altrove che ci chiama.
Senza che possiamo sentirlo ma con quel peso sull’anima.
E siamo solo sperduti, fragili in un mondo che ci appare incomprensibile, senza Mappe capaci di farci orientare.
Siamo sognatori.
E abbiamo tutto un mondo favoloso da scoprire, in barba alle spiegazioni razionali, oltre alle logiche.
Ecco che forse ci serve una guida capace di aprire la strade per quel regno che manca davvero a ognuno di noi, e ci manca cosi tanto da renderci preda di una struggente nostalgia.
Una malinconia che non vogliamo osservare.
Per non trovarci feriti.
A noi adulti e ai ragazzi che tentiamo di rendere simili a noi, gelosi della loro capacità di colare alti nel cielo, il Ricci, quel perfido cantastorie si rivolge con un libro che emoziona.
Si emoziona miei lettori.
Ha emozionato a me con le sua strampalate ma logiche spiegazioni.
Con quelle storie in cui c’è sempre un insegnamento.
Con quegli incontri assurdi che però noi conosciamo bene perché fanno parte di noi stessi, di quel nostro amare il mondo sghembo e bizzarro.
Guida turistica per sognatori è ciò che ci serve disperatamente per far tornare signora fantasia dentro di noi.
E’ li che attende il ritorno cosi come il prode Arnoldo attende, speranzoso il nostro eroe de Lollis.
E che nonostante l’attesa fa rivivere in quei racconti che ci suoneranno familiari. E saprete perché?
Sei sicuro che non sia nulla più che fantasia?” Ma la tua logica feroce alla magia taglia la voce. “Io ti vedo! Tu esisti, di unicorni non ne ho mai visti”. Io non cedo alla realtà, forse c’è un’altra verità. Non può essere piuttosto che l’unicorno stia nascosto? È possibile, mi chiedo, creder solo a quel che vedo?
Perchè solo quando la nostra anima sarà libera, senza catene, completamente vostra moriranno pregiudizi, bizzarrie, sfiducia e ogni orpello che ci impedisce di essere felici, qui e ora.
Sapevo che eri un grande uomo Alessandro.
Non solo una fastidiosa scolopendra.
Grazie per ricordarmi sempre l’importanza dei sogni .
“Or che i sogni e le speranze
si fan veri come fiori,
sulla luna e sulla terra
fate largo ai sognatori!”
Gianni Rodari
Grazie mille per le bellissime parole. Recensione TOP!!!! :-p
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