
“Nessuna città, nemmeno Parigi, ci aveva mai concesso la parola.
Noi donne non abitavamo nessun mondo e nessun libro, e nessun
libro aveva riscritto il mondo secondo noi, e ci aveva scritte.”
Ha detto che uomini e donne sono uguali e che “una donna intelligente riesce a far di tutto e anzi gli uomini sarebbero molto irritati se una donna ne sapesse più di loro”. Ha detto che bisogna fare studiare le bambine e se solo le donne avessero fatto i libri… Ha detto che le donne non provano piacere a essere stuprate, come molti credono, ma subiscono un dolore senza pari.
Lo ha detto un giorno in cui Parigi era un tempo più che un luogo, e l’anno 1405 era un luogo più che un tempo. Lo ha detto nel Medioevo insanguinato dalla Guerra dei cent’anni tra Francia e Inghilterra. Davanti a tutta la corte francese, a re e nobili. Christine de Pizan, nata in Italia, prima storica donna, prima editor, poetessa e scrittrice. Donna.
Nicoletta Bortolotti ricostruisce la sua vita, che, dopo un’infanzia meravigliosa al seguito del padre divenuto astronomo reale a Parigi, fu colpita da lutti e rovesci che la lasciarono, giovanissima, vedova e madre.
Il risultato è un libro meraviglioso che da un lato sembra provenire dal passato, a partire dalla forma epistolare scelta, che tanti capolavori ha regalato alla letteratura, e che qui si incarna nelle lettere tra una madre e una figlia. E dall’altro è assolutamente moderno. Perché molte delle conquiste sognate da Christine si sono verificate
solo in anni recenti, e altre si stanno verificando adesso, o devono ancora farlo.
Con Un giorno e una donna Nicoletta Bortolotti ha scritto un romanzo importante, che è al tempo stesso un’opera di grande valore letterario in grado di far rivivere le passioni e i sentimenti di un’epoca, un’opera di grande valore storico nella ricostruzione perfetta, per quanto immersa nell’immaginazione romanzesca, della vita e dell’opera di Christine de Pizan, e di valore etico, perché l’esempio di Christine possa servire da guida in questi anni non sempre facili.
In libreria per HarperCollins dal 30 settembre – 19,50 euro, 496 pagine
Nicoletta Bortolotti
nasce in Svizzera, ma vive a Milano, dove lavora come redattrice editoriale e ghost writer. Fra i suoi romanzi: E qualcosa rimane (Besa editrice, premio Carver e Leonforte); Chiamami sottovoce (HarperCollins, premio Alvaro Bigiaretti e Giuditta), grazie a cui è stato realizzato un documentario per Rai 3; Disegnavo pappagalli verdi alla fermata del metrò (Giunti); la quadrilogia della Shoah (In piedi nella neve, La bugia che salvò il mondo, Oskar Schindler, il giusto ed Exodus, Einaudi Ragazzi, premio Gigante delle Langhe e premio Letteratura Ragazzi Cassa di Cento); Sulle onde della libertà e Quelle in cielo non erano stelle (Mondadori Ragazzi, finalisti al premio Bancarellino); gli illustrati per bambini Il cielo degli animali (premio Scaramuzza), L’Accademia dei cacciatori di fantasmi (Gribaudo) e Le sei storie del Mago di Oz, adattamento per l’infanzia del capolavoro di L. Frank Baum.