“Nel nome di Cesare” di Andrea Oliviero, Aporema. A cura di Patrizia Baglioni

Vi ricordate di Verre?

Sì proprio lui: L’INVIATO DI CESARE, protagonista del primo libro della trilogia pensata da Andrea Oliverio.

Lo abbiamo conosciuto tra le vie di Leptis Magna con un messaggio da consegnare e un tesoro da custodire nel pieno della guerra civile tra Cesare e Pompeo.

Ecco Cesare, protagonista non protagonista, arriva nella storia, resta punto di riferimento, voce imperante, ma la sua presenza è limitata a piccole apparizioni, eppure appare sempre presente.

È lui più dell’autore a guidare i protagonisti e Lucio Servilio Verre ha ormai deciso di seguirlo nonostante i pericoli che incontra, nonostante il disgusto sempre più maturo per la politica romana, nonostante l’immagine di Letizia che continua a tormentarlo.

Chissà se riuscirà di nuovo a incontrarla?

Questo pensa il centurione Verre tra le vie di Roma prima di ripartire per una nuova missione, vuole ritrovare quella ragazza misteriosa che ha saputo ammaliarlo.

Ma non è lui è trovarla, al contrario è Letizia a riconoscerlo casualmente per strada.

Noi lettori di storici sappiamo con certezza che negli intrighi dell’antichità il caso aveva poco spazio.

Letizia trova Verre e sa cosa deve fare…

Siamo nel 49 a.C, Cesare si muove tra la Gallia e la Spagna, è riuscito a piegare i temibili Galli, anche se alcune fazioni provano a resistere con orgoglio.

Le legioni di Cesare si muovono ancora con circospezione tra i boschi che sembrano infestati di spiriti e quando Caylum, un druido ribelle, compare per sfidare Roma con un truce sacrificio, le paure dei giovani legionari appena addestrati, si fanno sentire.

È un mondo a sé quello dell’esercito romano, con figure di riferimento, regole ferree di preparazione, gerarchie da rispettare e una vita da campo a cui abituarsi.

Non tutti riescono a farcela e spesso sono le prime battaglie a fare una truce selezione.

Verre e il suo amico Cinna conoscono ogni sfumatura della vita militare: la durezza della guerra, la scorrettezza di alcuni superiori e l’indulgenza di altri, la morte che può arrivare improvvisa e se arriva sul campo di battaglia è più che onorevole.

I due compagni di avventure non sono solo militari esperti, sono uomini con valori forti e questo li rende risoluti, resilienti… quasi a tutto.

La scena si sposta rapida: la città di Massilia, con il porto più importante del Mediterraneo settentrionale, assume un ruolo chiave e si trasforma in una sfida tra Cesare e Pompeo.

Il Senato schierato dalla parte di Pompeo usa le armi dello spionaggio e della corruzione e assolda persone insospettabili, Cesare agisce con la strategia delle armi e la mediazione.

Tutti ad un certo punto si ritrovano a Massilia agli albori di una terribile epidemia.

Un romanzo storico puro quello che scrive Andrea Oliverio che non si risparmia nei dettagli, ricostruisce in modo minuzioso scene, ambientazioni e contesti storico – sociali.

La conoscenza specifica e approfondita degli eserciti e delle strategie di guerra dei romani lo rende un romanzo con riferimenti storici importanti che non vanno però ad appesantire la storia.

Una volta che il lettore entra nel mondo creato dall’autore, uscirne è impossibile, così come è impensabile non affezionarsi a Verre e Cinna.

La caratterizzazione dei personaggi anche in questo caso rispecchiano un modo di essere di quel periodo mantenendo stabile un mondo emotivo ed emozionale che invece resta invariato nel tempo.

Interessante è il cambiamento repentino degli scenari e degli schieramenti delle parti che rende vivace la narrazione, resta ferma la sfida tra Cesare e Pompeo che diventa quadro delle azioni e delle vicende storiche.

Muta invece lo scontro tra i popoli chiamati in causa, se nella prima parte è tra romani e galli, nella seconda è tra romani e greci a scandire un divenire storico mutevole.

Un romanzo equilibrato che affonda totalmente nelle retrovie della storia, che rappresenta i grandi quanto gli umili, gli uomini quanto le donne, i giusti quanto gli impostori.

Conoscevo già la scrittura di Andrea Oliviero che si conferma un grande scrittore e un fine conoscitore dell’antichità, non resta che completare la trilogia: LA FIGLIA DI CESARE mi aspetta!

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