“Metro 2052” di Roberto Risso, Delos Digital. A cura di Giulia Previtali

La storia è ineluttabile ed è questa l’essenza dell’opera di Roberto Risso.

Si tratta di un racconto di 85 pagine intrise di riflessioni, previsione, what if.

Ciò che resta del genere umano è costretto a vivere sotto terra, nei tunnel della metropolitana, per poter resistere agli attacchi dei “camminanti”.

Ma quando la situazione cambia e volge al peggio, un gruppo di combattenti, capitanati dal soldato sessantenne Fabio Martinelli, dovrà uscire allo scoperto e ciò che incontrerà fuori, in un mondo ormai irriconoscibile, avrà dell’incredibile.

Torino, 2052. In una città in rovina e colonizzata da una potenza straniera, un gruppo di ribelli vive asserragliato in una fermata della metro: nemici insidiosi li attaccano per strappargli ciò che hanno mentre orde di camminanti minacciano l’esistenza di tutti.
Com’è possibile sopravvivere a orde di camminanti e alla colonizzazione della Lega Anseatica?
Il sessantenne Fabio Martinelli è a capo di un gruppo di ribelli asserragliati nella Metropolitana di 
Torino, ma per molti il desiderio di tornare a vivere in superficie è troppo forte. Quando un altro gruppo di combattenti si presenta con la proposta di riconquistare il Lingotto infestato da branchi di camminanti, ha inizio una battaglia dagli esiti incerti a cui si aggiunge la guerra contro la potenza occupante e i collaborazionisti. Nel momento in cui lo scontro volgerà al peggio, misteriose creature emergeranno da profondità spazio-temporali inimmaginabili. Quando non si ha nulla da perdere, anche le soluzioni più estreme e disperate possono allettare.

Ispirato alla serie di Metro 2033 di Glukhovsky e ai romanzi pubblicati da Urania, Roberto Risso ci regala una visione dell’Italia divisa, povera, un’immagine che ci ha accompagnato nel corso dei secoli e della storia stessa.

Ma soprattutto propone una rivisitazione in chiave apocalisse zombie a Torino.

“Questa è la realtà, ragazzo, non un film del cavolo. Mettitelo in testa una volta per tutte o farai una brutta fine. Il vero nemico sono i vivi, quelli come noi, gli altri gruppi, la Milizia e i loro padroni crucchi, i camminanti sono solo contorno.”

Il racconto offre spunti di riflessione, dove l’umanità non è più quella di una volta e dimostra che, quando le cose si fanno dure, non sono i duri che cominciano a giocare, ma sono gli ambiziosi, i crudeli, quelli assetati di potere che prendono il comando e creano regimi di terrore.

Come se già non fossero spaventati, poi quelli in Metro 2022…

Per cui se da un lato troviamo un’umanità che ha perso la sua stessa umanità e dall’altro il mondo nostro irriconoscibile, spetta a Roberto Rizzo toccare le corde giuste per attirare il lettore.

Corde sempre attuali, dopotutto: il post apocalittico, il distopico e i non-morti.

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