“Certe donne a Torino. Incontri ravvicinati con figure straordinarie” di Marina Rota, Buendia Books. A cura di Barbara Anderson

Ho fin da bambina avuto la convinzione che i libri appartengono a chi li legge e non a chi li scrive perché ogni libro è come una porta capace di aprirci orizzonti, emozioni, pensieri, ricordi, sogni.

Attraverso ciò che leggiamo ritroviamo, scopriamo ed esploriamo parti inedite e profonde della nostra anima e della nostra coscienza.

Torino è una citta millenaria considerata dai mille volti, gloriosa di splendori del passato, germogliata come un fiore di montagna ai piedi delle Alpi, fu culla del Risorgimento, centro dell’innovazione industriale italiana, città da cui trasuda arte e cultura.

L’autrice Marina Rota ci mostra un connubio straordinario tra Torino e le donne.

Donne straordinarie che sono nate o vissute nella bellissima città piemontese o anche donne che sono state di passaggio per questa bellissima città e che hanno lasciato un segno indelebile nel mondo dell’arte, della storia, della cultura del nostro Paese.

Le donne, quelle straordinarie, le paladine delle rivoluzioni, quelle sociali, culturali, storiche, religiose, morali, donne intellettuali audaci, che hanno lasciato un impatto emotivo culturale e artistico non indifferente al patrimonio culturale di questa magnifica città ma soprattutto del nostro Paese con forte influenza anche nel resto del mondo.

Torino ha visto i natali di uomini importanti come Camillo Benso di Cavour, Pietro Micca, ma non da meno sono state le donne da epoche remote fino a quelle più recenti nominandone una che sicuramente tutti conoscete: Rita Levi Montalcini.

L’autrice Marina Rota assume le vesti di una specie di stargate umano, capace di portare di nuovo ai nostri tempi per brevi momenti alcune di queste donne fantastiche, la sua esperienza da giornalista, la sua conoscenza e la sua passione per l’arte in ogni sua forma, laureata in Giurisprudenza è una donna dal talento e dalla scrittura dinamica, che ha una predisposizione straordinaria nell’arte comunicativa.

Con la sua scrittura così curata, profondamente delicata, e di forte impatto emozionale appare a tratti una donna d’altri tempi; intrappolata in questa modernità che a volte sembra quasi non appartenerle, ella ha un legame molto forte con l’eleganza di un tempo e con la gentilezza d’animo di un’epoca che è passata nella storia.

Sembra ella stessa un arazzo, un’opera artistica che diventa il narratore, il mezzo attraverso il quale alcune donne del passato riescono ritrovare non solo la parola ma anche un nuovo attimo di vita.

Questo non è un romanzo come molti altri, questo è una pergamena antica intrisa di un inchiostro magico, che evapora dalla carta e diventa essenza, energia vitale come un soffio, un ultimo soffio di un respiro esalato moltissimo tempo fa ma che ancora attraverso flebili sussurri riesce a trasmettermi messaggi di forza, di amore, di rassegnazione, di coraggio, di passione ma soprattutto sussurri che arrivano dentro l’anima del lettore.

Marina Rota ci porta in questo suo viaggio al limite del fantastico, del misterioso, del paranormale, esoterico, atavico, onirico.

La sua sensibilità artistica e morale la rende attenta a ciò che le accade intorno, recettiva a ciò che vive, a ciò che sperimenta sulla sua pelle, nella musica che ascolta, nelle cose che legge, nei luoghi che visita o che frequenta per il suo lavoro, diventa una via di accesso, un passaggio che viene attraversato da queste donne; dalle loro essenze pure, incontaminate, fragili, dolci, vulnerabili ma caratterialmente forti che ci permettono di scoprire la vera essenza femminile; la sua evoluzione, la sua emancipazione, il potere del cambiamento, dei diritti di eguaglianza, di rispetto, di accettazione sociale ma anche quanto sia stato difficile essere una donna di altri tempi, dei muri, delle barriere da dover superare, dei giganti morali da dover affrontare, degli abissi sociali culturali ed economici da scavalcare.

Donne alcune delle quali erano a me familiari ma molte altre di cui non avevo mai sentito parlare precedentemente che mi hanno incantato con le loro storie, le loro vite, le loro gesta, donne che ho sentito vicine alla mia essenza come un connubio di anime affini che si cercavano da tempo e che finalmente, grazie all’esperimento originale di questa autrice, si sono ritrovate. Conoscendo loro, ho scoperto parti intime di me stessa che giacevano latenti in un angolo remoto della mia anima e della mia coscienza.

Cosa significa essere donna oggi? 

Impegno, dedizione, sacrificio, costanza, una lotta continua dove quotidianamente dobbiamo cercare di restare in equilibrio sul sottile filo che tiene unite tutte le aree della nostra vita. Compagne, mamme, figlie, amiche, lavoratrici, organizzatrici della famiglia, ma anche donne indipendenti, single, impegnate nella carriera.

La donna di oggi ancora sta combattendo le sue battaglie e le sue lotte ma le donne di un tempo sono le promotrici delle donne che siamo oggi e di quelle che vogliamo essere anche nel nostro domani. La donna vive di spiritualità e di interiorità, le donne sono un flusso continuo di emozioni, di sogni, di desideri, di possibilità ed è attraversando questo flusso che l’autrice ci mostra un torrente di energia e di forza che non si può fare a meno di ammirare, di stimare e di rispettare.

In diversi modi l’autrice entra in contatto con queste donne straordinarie alcune incontrandole nella biblioteca della città, altre che appariranno a un congresso per rilasciare un’intervista, altre appariranno all’interno di un teatro per un ultimo spettacolo, un negozio dimenticato che ricopre i suoi battenti un’ultima volta, passaggi spazio temporali, viaggi nel tempo incontrando periodi storici, mode del momento, luoghi in cui queste donne ci parlano di loro stesse, della loro vita, donne anticonformiste, ribelli, coraggiose, timide, bambine prodigio…

Una scrittura evocativa, ancestrale e magica, straordinaria, che lascia a bocca aperta, affascinati da tanta bellezza, la capacità di cambiare lo stile linguistico di attraversare momenti e periodi storici diversi con accuratezza data da una ricerca approfondita delle biografie delle protagoniste così come una forte conoscenza e documentazione storica, ci mostra l’impegno, la costanza e la forza con cui questa autrice ha saputo non solo dare di nuovo la parola a queste donne ma anche ridato cuore e forza vitale.

Vedere come queste donne hanno affrontato le ingiustizie, l’ipocrisia, il pregiudizio, gli stereotipi; limitate dal ruolo imposto dalla società patriarcale e le limitazioni fisiologiche femminili che le riteneva inadatte a ruoli prettamente maschili.

La donna portatrice di “imbecillitas sexis”. Con forza, senza timori, queste barriere sono state sfondate con brutalità da donne apparentemente riservate, umili, modeste ma dalla grande forza di volontà, dal desiderio di un cambiamento e dalla capacità di far emergere non solo il loro essere uguali agli uomini ma assolutamente anche superiori per intelletto e coraggio, per capacità di adattamento, per determinazione.

La narrazione è prosa, poesia in molti tratti, nelle sue parole si espande la grazia, la forza, la purezza del sentimento.

Ho visto come siano stati di grande influenza gli stimoli culturali, i sostegni della famiglia, l’educazione come la mancanza di qualcosa di cui siamo privati diventa pulsione non solo a ottenere ciò che ci è stato negato ma anche a far sì che questo sia accessibile non solo a noi stesse ma anche ad altre donne.

Donne che ci insegnano come difenderci dallo sconforto, dalla sfiducia, dalla stanchezza, come mantenere un cm quadrato della nostra vita per noi stesse; quel cm quadrato da tenere saldo con la fede, con il lavoro, con l’amore fino al raggiungimento del successo della personale vittoria della vita.

Citando una frase di Amalia Guglielminetti?

Io vado attenta perché vado da sola, e il mio sogno che sa goder di tutto se sono un po’ triste mi consola.

Questa donna è una tra le tante che incontriamo in questo viaggio che mi ha incantata con la sua eccentricità che scandalizzò Torino.

È evidente come l’autrice ami il buon gusto e la gentilezza mostrandocelo in ogni sua forma attraverso la sua esperienza che sembra un sogno fantastico, di quelli che si fanno a occhi aperti. I sensi si amplificano attraverso le sue parole, attraverso i dialoghi e le interazioni con queste donne con le loro vite il loro coraggio.

Donne pioniere del coraggio in un mondo ostile che ho sentito talmente dentro di me da diventarne amica. Se non come loro, indubbiamente mi sento una di loro.

Grazie a questa autrice e alla sua audace fantasia ho scoperto persone di cui non ero nemmeno a conoscenza, eppure ne ho ascoltato la musica, percepito la rete, conosciuti i passaggi sociali e culturali, le battaglie per il raggiungimento dei propri diritti…

Sapevo che erano esistite ma non ero mai riuscita a vederle così da vicino.

E sono qui ora seduta davanti al mio computer mentre Lidia Poet mi sorride guardandomi dalla finestra, la piccola bambina prodigio Teresina Tua suona per me il violino, Paola Lombroso sistema i libri sul mio comodino e le altre mi passano accanto: chi mi sorride, chi mi passa una mano sulle spalle, chi mi abbraccia senza dire nemmeno una parola. Oggi non sono stata sola, erano tutte qui con me a parlarmi di loro e a raccontare di me.

Ringrazio di cuore l’autrice perché la sua visione è diventata la mia realtà.

Maya Angelou

Phenomenal Woman

Le belle donne si chiedono
in cosa consista il mio segreto.
Non sono carina o fatta per indossare
abiti con taglie da modella.
Ma non appena glielo dico,
loro pensano che io dica bugie.
Io dico,
è nella portata delle mie braccia,
nell’ampiezza dei miei fianchi,
nella falcata del mio passo,
nella curva delle mie labbra.
Io sono straordinariamente
donna.
Una donna straordinaria,
questa sono io.
Cammino dentro una stanza
così disinvolta come a te piace,
e ad un uomo,
i compagni stanno impalati
o cadono sulle loro ginocchia.
Poi sciamano attorno a me,
un alveare di api da miele.
Io dico,
è il fuoco nei miei occhi,
e il bagliore dei miei denti,
l’ondeggiare della mia cintura,
e la gioia dei miei passi.
Io sono straordinariamente
donna.
Una donna straordinaria,
questa sono io.
Gli stessi uomini si sono chiesti
cosa ci trovano in me.
Ci hanno provato tanto
ma non possono toccare
il mio mistero più profondo.
Quando provo a mostrarglielo,
loro dicono che non riescono ancora a vedere.
Io dico,
è nell’arco della mia schiena,
nel sole del mio sorriso,
nella cavalcata dei miei seni,
nella grazia del mio stile.
Io sono straordinariamente
donna.
Una donna straordinaria,
questa son io.
Ora capisci
perché il mio capo non è chino.
Non grido, non balzo in avanti
o non devo parlare a voce troppo alta.
Quando mi vedi passare
ciò ti dovrebbe rendere orgoglioso.
Io dico,
è nel ticchettio dei miei tacchi,
nell’onda dei miei capelli,
nel palmo della mia mano,
nel bisogno delle mie cure.
Perché io sono straordinariamente
donna.
Una donna straordinaria,
questa sono io.

Autore: Alessandra Micheli

Saggista per passione, affronto nei miei saggi e articoli ogni argomento inerente a quella splendida e misteriosa creatura chiamata uomo, cosi amata dall'energia creatrice: "che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi? Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato" Salmo otto

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