“Nessuno è innocente” di Mike Papa, Antipodes editore. A cura di Raffaella Francesca Carretto

 

Come distinguere la libertà di poter realizzare i propri propositi, dandovi sfogo, dal libero arbitrio che consente di scegliere tra opzioni contrapposte quello che è il bene(o comunque il proprio bene) e il male… ?

Nel momento della scelta si è realmente liberi, o è proprio quello il momento in cui ci si lega a un patto inscindibile che porterà certamente a conseguenze?….

Nessuna polemica in questa mia recensione. Sono solo brevi considerazioni che forse derivano anche da un mio vissuto, da un indottrinamento acquisito e che mi spinge verso un certo modo di osservare il mondo, lasciando sempre spazio al libero pensiero capace di abbracciare anche la volontà umana, che seppur forse corrotta, ha la possibilità, ha la capacità di mettersi in gioco e rimediare a dei …sbagli?

Ma, abbiamo la possibilità di individuare gli errori, quando li commettiamo?

ma alla fine sono davvero degli errori?

E cosa ce li fa identificare come tali?

E inoltre, la volontà umana è corruttibile?

Cosa ha falsato la capacità di realizzare delle scelte “nel bene” assoluto, e quindi ha inficiato la nostra stessa libertà?

Quale corruzione dell’animo, dei sensi, della mente e del corpo stesso proietta verso il male? …

a chi addurre queste colpe?…

ma c’è realmente qualcuno, qualcosa…qualche entità che spinge a commettere con volontà dei “peccati”?

O è l’uomo stesso, creatura così imperfetta da spingersi troppo oltre, in quella sua presuntuosa convinzione di essere perfettibile, sino a muoversi in luoghi che non potrebbero essergli concessi?

Sono tanti i miei interrogativi dopo la lettura del libro di Mike Papa, che mi ha condotto in un viaggio dal sapore dolceamaro, e al contempo punteggiato di tristi riflessioni. Questo perché ho trovato un racconto ricco di spunti. Se guardo ai singoli personaggi,sono in loro accennati peccati che inducono in tentazione tutti noi, a parte qualcuno che ha una tara legata a problematiche psichiatriche…

Ma cosa guida l’uomo a compiere azioni contro natura, cosa rende attraente il peccato, quale forza limita il nostro essere o ci spinge ad andare contro principi che ci sono stati “cuciti addosso” dalla società o secondo la morale?

Tanti interrogativi, che forse rappresentano la parte più superficiale della storia, ma che comunque si fanno strada durante la lettura di questo racconto che mette in bella mostra vizi, peccati, inclinazioni e comportamenti, perversioni e corruzioni del corpo e dello spirito di uomini e donne e bambini, che rovinati da smanie e bramosie, cedono alle lusinghe di quello che può essere il riflesso di un semplice desiderio, che invece rappresenta un punto di partenza per il raggiungimento di una propria soddisfazione egoistica, e che ne determina il non ritorno..

Un punto fondamentale che emerge durante la lettura è il cercare, da parte di ciascun attore, di soddisfare e seguire la propria indole assecondandola senza remore o ripensamenti… è qui che si fa vivo l’interesse e da qui la storia inizia a prendere corpo…, sino a offuscare la mente e a vivere una vita che rappresenta in fondo solo un’illusione, l’illusione di poter fare ciò che più aggrada, col rischio di subire una disfatta, come facili prede di trasgressioni malvagie.

Quante volte siamo ci siamo spinti troppo in là per poter tornare indietro, o ci siamo fermamente convinti che ciò che vivevamo era la realtà, e invece era solo una proiezione di noi stessi che per soddisfare la sete di potere, una necessità ossessiva, ci imboccavamo una strana strada che invece di realizzarci, ci portava verso la nostra disfatta.

Non un lieto fine, non il dipanarsi di una nebbia di interrogativi, ma forse una presa di coscienza, o magari il crollo di certezze o l’accentuarsi di insicurezze …

Leggere questo romanzo ha per me una valenza di una certa importanza, perché mi dà la possibilità di “analizzare” anche attraverso un’interpretazione differente, la questione volontà e libertà e anche libero arbitrio, sul discernimento tra ciò che può essere una scelta d’istinto ma che si manifesta nel bene, o una scelta dettata dalla “golosità” del peccato.

Con questa lettura si ha la possibilità di scendere in mezzo agli altri e scrutarne i pensieri e le emozioni, positive o negative che siano…come quelle forti e dolorose di Jack

Jack apre l’ultimo cassetto in fondo alla sua destra [..] ne trae una fiaschetta di metallo [..] “Mi manchi tanto” sussurra alla foto [..] Se fosse stato solo, o se fosse stato a casa, non avrebbe represso la (necessità) voglia di piangere come un vitello… [..] …si era dato delle regole dopo La Sera

o della giovane Susan:

… ma ormai niente poteva impedire a Susan di riesumare quello che per troppo tempo aveva nascosto dietro quella che sua madre chiamava la nostra versione

emozioni che sono racchiuse nell’ animo, e manifeste in modi differenti…

…un’altra anima dilaniata…

Ma al contempo ci sono dei messaggi forti a mio parere, che forse si confondono e susseguono con esperienze oniriche o sovrannaturali, ma lasciano al lettore dubbi e riflessioni e forse in qualcuno manifestano l’incipit di una forza che non si sa di avere…forse con l’invito a guardare oltre o a scrutare dentro se stessi.

In alcuni momenti è palesemente grottesca l’immagine di un essere che invita silenziosamente alla corruzione, e lo fa con le sembianze di quei due librai la sig.ra Bell e Zeb, il suo compare…che attingono alle insicurezze, alle ossessioni e ai desideri degli abitanti della cittadina per muovere le fila di una trama che si fa incalzante e intrigante durante la lettura.

Specchiarsi in alcuni dei personaggi, o comunque immergersi nelle loro vicende, mette a nudo l’intimo essere di chi legge, osservando le perversioni di questo o quel personaggio, sempre in modo distaccato ma riuscendo a dar corpo anche a quelle sensazioni che gli stessi protagonisti provano durante gli episodi relativi a questo o quell’attore del libro.

Scendere nell’inferno dei vizi di ciascun attore, e carpirne l’essenza, lascia nel lettore un senso di inadeguatezza, o almeno è ciò che ho provato io, se pure si riesca a discernere la vita reale da quella raccontata…

Un portale verso un Luogo fatto di oblio in cui, come automi, ci si muove se pur con fatica…

Padre Joshua aguzza gli occhi e sì, crede di vedere qualcosa in lontananza, come un obelisco, un dito puntato verso cielo. C’è del movimento… [..]… Muove il primo passo e i muscoli gli urlano un dolore dritto al cervello, la strana sabbia viola è contraria a restituirgli i piedi… [..]…vede una mezza dozzina di persone marciare a fatica dentro il fossato in fila indiana. Per qualche tempo spariscono dietro il monolito, poi riemergono dall’altra parte… [..]… Padre Josh comincia a riconoscerli: i Garrison in testa, seguiti da Bubba e Bruto. Gli sfilano davanti come in trance, neanche un gesto di saluto, o un moto di sorpresa, o una richiesta d’aiuto. Solo camminano in silenzio, a testa bassa e strascicando i piedi. …come se ricevesse nella mente le istruzioni: camminare e basta. Non rivolgere mai lo sguardo al centro, verso l’obelisco, non cercare di parlare, niente di niente, tutto annullato. Camminare e basta.

Sull’apparenza di un perbenismo ben costruito, il libro scopre subito vizi e perversioni dei personaggi e le figure che si fanno strada in questo postribolo di depravazioni e allucinazioni sono le più diverse …ma nel gruppo ne spiccano alcune più intriganti e particolari, che hanno fatto del racconto un ricco e vivo insieme di immagini e sensazioni.

Ma cosa corrompe l’anima, cosa la fa macchiare di colpe…e come ci accorgiamo di aver falsato o magari fuorviato da quello che era un percorso di “integrità” e innocenza…

Ma poi, cos’è l’innocenza?

Chi è realmente innocente?

Tutti noi che viviamo in questo mondo terreno, senza esclusione, siamo “colpevoli” di non essere innocenti?

…tutti si stancano di essere quello che non sono…

È questa una storia in cui viene scandagliato l’animo umano nelle sue sfumature, dalla ricerca di sé, del senso della vita e della verità, all’infima corruzione e distruzione di ogni morale guidata da quel demone goloso che banchetta sull’anima della sua “vittima”. E lo fa attraverso omicidi, atti contro la morale sociale, odio, risentimento, menzogne, allucinazioni che portano a offuscare la mente. Cosi come fanno i due librai. E’ un libro con un percorso “in crescendo” in cui le precise descrizioni di eventi e momenti di quotidianità di quei personaggi più o meno importanti, (che siano gli attori principali o anche i secondari) permette di investigare il lato oscuro di una piccola cittadina, in cui il falso perbenismo cela, o mal cela, le vite e gli animi imbastarditi dei suoi abitanti.

Nota di merito comunque per i personaggi che cercano di affrontare le loro paure e i loro dubbi, cercando anche di trovare il modo di andare avanti, andare oltre le proprie ossessioni, e crescono in spessore durante l’intero viaggio. L’autore riesce a condurci dentro il cuore del romanzo, attraverso il suo particolare modo di raccontare gli eventi in cui si alterna il dialogo diretto tra i personaggi e una voce fuori campo, capace di spiegarci i momenti salienti in cui si svolge la storia principale…

Un racconto che si dipana in 7 giorni, scanditi ciascuno dall’autore, e che descrive anche attraverso flashback tra passato e presente le storie e i vissuti dei protagonisti.

È stato come assistere a descrizioni di riti, di identità, di manifestazioni inspiegabili, fino ad arrivare a un finale quasi inaspettato, e a una conclusione che è consona alla storia in sé.

Come lettrice mi sono scoperta piacevolmente coinvolta dalla storia, anche se avrei preferito in alcuni momenti un linguaggio meno forte e in certi casi forzato, ma che con qualche piccolo accorgimento avrebbe dato comunque corpo alla storia stessa senza snaturala o deviarne l’attenzione.

Ho comunque avvertito una intensa partecipazione che ha abbracciato spirito e mente, evocando storie di un inferno terreno a cui si può reagire, con motivazione e intenti.

Mi sono immersa nelle parole e nei momenti del libro, ho ascoltato il cuore dei diversi personaggi, alcuni acerbi, altri perversi e oscuri, altri ancora così sofferenti che quasi era impossibile un moto consolatorio… e la tensione emotiva si è fatta strada, in ogni pagina, attraverso la lotta interiore e non solo…

È una lettura che rompe i limiti della morale. Non dà indicazioni di comportamento, ma invita a pensare. Può dar modo di dubitare, ma sta tutto al saper discernere la storia raccontata da ciò a cui uno può o vuol credere.

Una lettura scorrevole ma non leggera e a chi vuol leggere tra le righe, offre degli spunti di riflessione …

Forse è vero, Nessuno è innocente, neanche l’animo che si pensa essere il più puro … eppure…

“Se avessimo la capacità di vedergli l’anima, o almeno una sorta di aura, la troveremmo linda e pura con solo una piccola macchia scura: neanche lui ne era totalmente sicuro, ma da sempre aveva il sospetto che quella bombola di gas non fosse esplosa per fatalità o sbadataggine”

A chi sarà incuriosito e lo sceglierà, buona lettura!

 

Autore: Alessandra Micheli

Saggista per passione, affronto nei miei saggi e articoli ogni argomento inerente a quella splendida e misteriosa creatura chiamata uomo, cosi amata dall'energia creatrice: "che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi? Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato" Salmo otto

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