“Sto bene qui” di Eugenio Marzotto, Kimerik editore. A cura di Raffaella Francesca Carretto

 

Una sola notte può cambiare la vita?

Fin dove si può arrivare, fino a cosa ci si può spingere per chiudere un cerchio, o cancellare tutto con un colpo di spugna?

Anche la follia di un gesto può scatenare eventi inaspettati, che stringono come un cappio al collo..

Soldi facili, decoro, successo, battute, accessi di rabbia, truffe e sconcezze, vizi e virtù in un contesto di provincia che ti accoglie e ti osteggia… e poi, il grande rumore della catastrofe

Sono tanti i personaggi in cerca di una rivincita, quelli le cui vite si intrecciano davanti al bancone di un bar…non ci sono più buoni o cattivi ma esseri umani in cerca di un riscatto, persone i cui affanni non sfociano in un’irrequietezza emotiva ma in una voglia di vincere l’abitudine, e cambiare l’ordine delle cose.

Vittime e carnefici allo stesso tempo, uomini e donne innocenti e colpevoli di aver reso le proprie esistenze piatte, mitigandole attraverso una quotidianità ai limiti dell’inerzia. Personaggi uniti da un unico evento inaspettato, un’unica azione, quella di un killer, il cui scopo in realtà è mutare una situazione, invertendo (come lui stesso racconta) l’inerzia delle cose.

Tutto va avanti per forza d’abitudine, o per mancanza di volontà nel cambiare l’andamento di ciò che ci è intorno…che gli è intorno.

è tutto un equilibrio instabile che si muove sul delicato filo di un’esistenza quasi al limite della follia..

e da questa follia, nasce l’idea di un intervento umano, di una forza, atta a mutare quello stato di inerzia…

E il bar è lo scenario prescelto, ma è anche uno dei protagonisti indiscussi, intorno alla cui realtà girano molteplici storie di vita … è il Calypso a divenire teatro e scena di una folle rivincita all’anonimato …e a trasformarsi in un’orribile scena del crimine

In questo libro si mischiano personaggi e storie, le periferie di quei mondi sommersi e veri, con persone vere che hanno tante storie da raccontare e da vivere, ma che purtroppo le vedono cancellate nel giro di attimi, in una notte.

Un noir ambientato in una provincia italiana e i cui personaggi e le ambientazioni sono così realistiche che non stupirebbe il lettore a rivederle nel suo quotidiano, nel suo mondo…
storie e persone…accomunati da un tragico evento…vite spezzate o disilluse, alla ricerca di un conforto o di un riscatto che per loro non arriverà più…cambiamenti …illusioni perdute …o forse mai avute.

Emozione?

Tanta.

Molto interesse e coinvolgimento durante la lettura per l’opportunità di vivere, attraverso la stessa, quella vita che forse non ti aspetti o comunque che non vedi, ma che si può toccare con mano nelle nostre periferie; un libro in cui le storie dei vari personaggi si intrecciano intorno al bancone del bar, il Calypso dove si incontrano e si incrociano le esistenze di persone all’apparenza comuni, persone che vivono i loro disincanti, un mondo dove si sopravvive e si cerca di usare ogni mezzo possibile per andare avanti, o farsi notare, emergere dall’anonimato e crescere in un ambiente ostile e al contempo accogliente, rappresentante di una contrapposizione delle esperienze di vita che si manifestano nella realtà di tutti i giorni.

E le notti del Calypso sono così; notti di incontri, di complotti, di oblio…notti che ti catturano e ti fagocitano; ma anche notti in cui cerchi qualcuno che possa curare le tue ferite, oppure notti in cui tutte le speranze e i sogni si materializzano, quasi a toccarli e renderli finalmente reali…

Sono uniche le emozioni che suscita la lettura del libro, come uniche sono le vite dei personaggi e le loro storie; eppure è come se le avessimo già vissute, forse anche solo per sentito dire, raccontate da una cronaca che quotidianamente ci rende coscienti della vita delle nostre periferie.

Sto bene qui ci mette al centro delle storie di vita, storie di periferia che l’autore descrive con dovizie di particolari, e lo fa strutturando i personaggi e caratterizzandoli in modo preciso, definendone manie, vizi, virtù, paure, ossessioni…e rendendo tangibili le peculiarità di ciascun attore… dando anche forza alla scena della stessa vita di periferia, mostrandola in tutta la sua trasformazione, anche quella più profonda

Quel regno composto da un quadrilatero di palazzi costruiti cinquant’anni prima era abitato da sempre da foresti [..] Cinquant’anni dopo altri uomini arrivavano sempre dal Sud, quello ancora più giù, e in quel paese, in quelle vie, tra le luminarie di Natale avevano solo l’obiettivo di sopravvivere a ogni costo e con ogni mezzo

È un racconto fatto di storie, tante storie che si intrecciano tra loro e che hanno come punto focale, un bancone di un bar…il Calypso… un panorama e una scena perfetti per descrivere questo viaggio che ci racconta questa periferia cittadina, a volte ferita, a volte aggressiva; un viaggio che scorre dentro, e in cui la ricerca dei vari personaggi di occasioni di rivincita è reale e tangibile, come se la toccassimo noi stessi attraverso i pensieri e le osservazioni dei diversi personaggi che cercano di sfuggire dalle sconfitte, o di mettere un punto di chiusura alle loro vite anonime…e invece poi si ritroveranno trascinati via dalla follia omicida di un killer, che attraverso la sua sconsideratezza finirà per portare via con sé, spazzando e cancellando in un insano gesto le esistenze di altri esseri umani come lui…e lo farà quasi senza considerazione, guardando alle vittime come a danni collaterali … per la follia di un gesto atto a invertire l’inerzia delle cose.

In questa storia c’è Antonio, il vigile del fuoco e maestro di latinoamericano, e il primo ad arrivare al Calypso. La sua vita cambierà con la presa di coscienza che avrebbe potuto esserci anche lui insieme agli altri corpi dilaniati…

Ogni notte mi staccavo dal letto per trovare la via del sonno, le notti erano diventate uguali da parecchi mesi. alle 3:00 di mattina si consumava un rito perpetuo, ostile come una ferrata senza appigli. [..] mi stendevo sul tappeto cercando il sonno tra i miei incubi ad occhi aperti Sperando che la notte mi portasse via in qualunque luogo dove poter trovare pace, lontano dal mio esilio.

Ogni giorno lo stesso ritmo delle cose, come un metronomo le mie mattine segnavano il risveglio reso efficace solo dalla scia di caffè capace di stordirmi e farmi tornare nella terra, vincendo fino alla notte successiva i fantasmi di una strage che avevo vissuto senza essermi trovato in mezzo.

Ma ci sono anche Rossana, la barista figlia dei proprietari del bar, una principessa che sogna di diventare attrice, e suo fratello. Ma anche i loro genitori, gli stessi Pedro e Giulia, che hanno costruito assieme una famiglia e che stringono in mano l’effimera certezza di un cambiamento.

Pedro, il padre di Rossana con un passato da trafficante; un passato che non lo abbandona e che torna prepotentemente a chiedere il conto proprio in una notte in cui, forse, le congiunture astrali hanno deciso che qualcosa doveva accadere…qualcosa di spettacolare, che avrebbe cambiato le vite di tutti loro, nel bene o nel male.

Oppure Felice Capuano, che organizza un casting nel bar, un regista pugliese che cerca la sua rivincita, e magari la notorietà, e lo fa in questa periferia attraverso la ricerca della protagonista per il suo film, che lui vuole girare in quella realtà di periferia del Nord, un film di speranze e realtà, che parla di amore e di giovani.

Oppure Rashid, piccolo spacciatore che cerca di barcamenarsi nella vita e nell’illegalità per racimolare soldi e cambiare “piazza”, ma che si trova ad assistere all’evento…

Ma abbiamo a che fare con molti altri personaggi, non solo comparse, e tra questi anche l’attore principale, colui che sovvertirà gli eventi, dando “sensazionalità” a una esistenza ignava. Quindi ci sono anche Jenny, e il Ragioniere e Denny Fanello, e tanti altri ancora…tutti personaggi e protagonisti che nel libro hanno un loro modus, un loro perché, di condurre la loro esistenza in una periferia difficile e al contempo madre ostile e accogliente.

Ma il Calypso non è solo un bar o la location per un evento…Il Calypso nasconde tante realtà, le più disparate, accompagnate a segreti, e non solo quelli dell’animo… Dietro al Calypso si nascondono traffici, malavita e molto altro ancora…

In questo libro, durante l’intera lettura, ciò che colpisce di più è il ritmo della scrittura,con un tempo che non si spegne nel suo incedere cadenzato e che si sussegue quasi senza mostrare momenti di stallo, ma mostra che la vitalità della periferia ha un ritmo incalzante per ciascuno dei personaggi, eppure sembra tutto così normale; forse è proprio questo che mi ha colpito di più, la sensazione di normalità, come se tutto ciò che si legge è una cosa comune, esiste …eppure se la si analizzasse, si potrebbe constatare che stride con gli eccessi raccontati, e che nel complesso appaiono normali, vengono esposti quasi come fossero la normalità.

Ma… cosa predomina nel libro? …ciascuno di noi può percepire un senso differente, dopo la lettura, eppure un filo comune credo si possa trovare, ovvero l’assenza di un vero perché a un evento così terribile, quasi a non riuscire a darne spiegazione, il perché di quella condanna così terribile. Persone che, innocenti o meno, diventano vittime sacrificali di una vendetta.

E ogni personaggio un po’ si mette a nudo, mostrando un volto che ha volontariamente celato, oppure si è visto costretto a farlo dalle circostanze. Le mille sfaccettature dell’animo umano, parti di sé che non si conoscevano: coraggio, amore, volontà, sacrificio, spirito di adattamento, inganno, gelosia, tradimento.

Tante storie che si intrecceranno

Tante le apparenze …persino le coincidenze

Un piano assurdo per liberarsi l’animo da fantasmi, per un riscatto, per una rivincita, una vendetta…o solo per emergere dalla solitudine, dal essere ignorati uscire da un anonimato che ci si è creati nel tempo .

Ma è anche angoscia, per delle vite spezzate, per un trauma che non va via e ti trascina in un limbo di emozioni che si perdono nell’oblio…

un libro carico di emotività, diverso; è facile immedesimarsi nella storia e vivere le esperienze di questi personaggi, così coinvolti nella trama…di fatto l’autore ci tiene sospesi e attenti attraverso la scrittura, che dà voce ai personaggi, raccontandone il vissuto in questa esperienza… l’autore descrive le vite di tanti uomini e donne in un excursus temporale che definisce come si sviluppa la storia precedentemente alla strage e nel post strage…e come i personaggi sopravvissuti, nei tempi successivi cerchino un senso e un perché all’evento che gli ha cambiato la vita.

L’autore ci parla di loro, ma al contempo sono anche loro a mostrare squarci della loro vita e della loro quotidianità, con dialoghi diretti che rendono forte e vivo l’interesse alla lettura

Non ci sono forse colpi di scena eclatanti, perché tutto viene dipanato dallo stesso autore con grande minuziosità e seguendo un filo logico nella struttura che quasi, oserei dire, la storia si racconta da sé..però è una lettura che non stanca, e mantiene vivo l’interesse…

è un mix che ho trovato coinvolgente perché ha dato forma a una vivace, se pur forte, rappresentazione di questo squarcio nelle vite dei personaggi del libro.

Catapultato in un turbinio di eventi, l’autore attraverso i personaggi riesce a mostrare di più della semplice storia, fa emergere temi come l’anonimato sociale, l’emarginazione, le difficoltà dei tanti …tutti temi che saltano all’occhio del lettore e vengono trattati con discrezione dall’autore stesso.

Le descrizioni di questo noir, come già detto, sono minuziose, sia a livello “scenografico” che emozionale

Un romanzo che penetra in profondità, nella mente e va a scavare alla ricerca delle motivazioni più profonde e, all’apparenza, irrazionali, che si celano dietro atti estremi come quello su cui si fonda la storia.

è un libro che forse non mi ha dato i brividi che può dare un film in cui le scene sono d’impatto nella loro crudezza, ma mi ha resa partecipe dell’ansia e dell’emotività dei protagonisti.

Sto bene qui” cattura, perché apre uno sguardo alla vita nelle periferie di provincia e al degrado che ormai emerge in alcune di queste … dando anche forma a quel senso di vuoto che le caratterizza ma al contempo alle energie dei luoghi e delle persone.

A chi sarà incuriosito e lo sceglierà, buona lettura!

Autore: Alessandra Micheli

Saggista per passione, affronto nei miei saggi e articoli ogni argomento inerente a quella splendida e misteriosa creatura chiamata uomo, cosi amata dall'energia creatrice: "che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi? Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato" Salmo otto

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