“La casa in fondo alla strada” di Karen Mc Queston, Newton Compton Editori. A cura di Barbara Anderson

È una fredda notte di gennaio e Sharon Lemke è fuori, nel cortile, per assistere a un’eclissi di luna. Nella casa accanto, una bambina sta lavando i piatti. L’ora è tarda, e Sharon non capisce come qualcuno possa costringere una ragazzina a fare le faccende domestiche a notte fonda. Ma un pensiero molto più inquietante la assale non appena si ricorda che i Fleming, in realtà, non hanno una figlia piccola… Sharon sa che non dovrebbe immischiarsi, ma quando anche Niki, la diciottenne che ospita temporaneamente, inizia a notare attività sospette a casa dei Fleming, non può più trattenersi. Una telefonata a vuoto ai servizi sociali la convince che, se vuole evitare che qualcosa di terribile accada a pochi metri da casa sua, deve indagare da sola. Ma la verità che la attende va oltre ogni possibile immaginazione…
Pensi davvero di conoscere i tuoi vicini?

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Scrivo questa recensione proprio in una notte di luna piena, ma non una luna piena qualsiasi, ma la Super Blue Moon quell’evento lunare che capita una volta ogni 14 anni.

E mi ritrovo con gli occhi fuori dalla finestra ad osservare questo spettacolo meraviglioso e lo sguardo si sposta in questa notte azzurra verso una delle finestre dei miei vicini.

La luce accesa proprio come la cover di questo romanzo e all’interno vedo dei bambini che giocano sui loro tablet.

E sorrido pensando di nuovo a questa storia appena terminata di leggere e a tutte le emozioni che inevitabilmente mi ha fatto provare.

Preciso subito che si tratta di un giallo thriller, scritto in maniera accattivante e veloce, dalla narrativa e dai personaggi che scorrono sulle pagine in maniera lineare e morbida ma con aculei che all’improvviso tendono a ferire il lettore e a fargli perfino male.

Viviamo in un periodo in cui la privacy è la nostra priorità tendiamo a rinchiuderci nelle nostre case alzando muri per tutelarci da sguardi indiscreti, tende che oscurano la visibilità del mondo esterno e al mondo esterno. 

Io non amo le tende, non ne ho in casa tranne gli oscuranti alle finestre che chiudo solo quando devo andare a dormire o se devo spogliarmi, per il resto le mie finestre non sono mai chiuse ne coperte. Io amo poter vedere fuori il cielo, il passaggio dei miei vicini, amo poter vedere il paesaggio, il cielo e i colori della vita fuori dalla mia casa.

Ovviamente conosco tutto il vicinato, vivendo in una zona residenziale con villette a schiera, eppure conosciamo realmente i nostri vicini?

Potrei dirvi personalmente di sì anche se qualche anno fa’ un evento di cronaca turbò proprio il mio vicinato quando uno degli uomini apparentemente più rispettabili che conoscessi e padre di due bambine stupende fu arrestato per un crimine che sconvolse tutto il mio villaggio.

Chi possiede un segreto riesce a nasconderlo agli occhi indiscreti di chi gli vive accanto?

Spesso sì, altre invece ci si trova davanti allo sguardo attento di chi ha la capacità non solo di non farsi sfuggire nulla ma ha anche la tenacia e l’iniziativa di investigare da solo su ciò che di sospetto accade.

E per quanto possiate trovare un certo tipo di “ approccio” invadente, in alcuni casi come in questa storia può salvare non solo una vita ma anche più di una.

Sharon la protagonista è una donna anziana che vive nella sua casa da sola, Amy sua figlia ormai avvocato vive lontano da casa per lavoro. Si sentono spesso e Sharon nonostante la sua solitudine è una donna piena di impegni e di interessi.

Una notte di luna piena, alle 23:00, mentre osserva fuori in giardino il cielo vede dalla luce accesa della finestra dei vicini una bambina piccolissima di forse 4 o 5 anni in piedi su uno sgabello davanti al lavandino impegnata a lavare delle stoviglie. 

Una donna arriva urlando e la strattona per un braccio facendola sparire dalla vista della finestra.

Una scena che la turba.

Cosa faceva una bimba così piccola in piedi davanti al lavandino a lavare piatti a quella tarda ora? E perché la donna l’aveva strattonata con così tanta violenza?

Forse la bimba stava giocando con l’acqua e la stava solo sgridando perché si sarebbe potuta far male?

Eppure quei vicini non hanno figlie femmine, in effetti hanno solo un figlio di 17 anni Jacob, chissà magari quella bimba è una nipote o un membro della famiglia in visita. 

Fatto sta che quella scena le mette addosso un certo disagio.

I giorni successivi la figlia di Sharon chiede a sua madre un favore e di poter ospitare in casa una sua giovane cliente e amica: Nikita una ragazza che ha avuto un infanzia e adolescenza difficile passando da un affidamento all’altro e che ora vorrebbe trovare lavoro e riprendere in mano la sua vita.

La mamma anche se con riluttanza e diffidenza accetta e ospita questa ragazza.

Tra le due nasce un rapporto meraviglioso come di una nonna con la nipote, dalla diffidenza iniziale di entrambe comincia a instaurarsi un legame bellissimo fatto di amore, di rispetto, di fiducia, di complicità.

Nikita trova un posto dove poter stare e restare senza alcuna fretta, trova una persona che si preoccupa per lei e che si prende cura della sua fragile vita con incondizionato amore; un amore che diventa reciproco e bellissimo a cui il lettore non riesce ad essere né immune né indifferente.

Le persone sono fatte a strati e seppure apparentemente possono sembrare buone, generose e brave, sotto i vari strati di bontà, di simpatia si nasconde sempre qualcosa di oscuro e di meno bello.

Questo Nikita lo sa per esperienza.

Eppure Sharon era diversa da Nikita, lei guardava al lato brutto delle persone con un’adorabile ingenuità a volte disarmante.

Le due donne iniziano a prestare attenzione alla casa del vicinato, dove sembra davvero esserci la presenza di una bambina ma non hanno prove, così iniziano ad osservare e a cercare di capire cosa stia accadendo in quella casa dove una famiglia benestante e rispettabile vive nell’assoluta privacy e scoprono l’altra faccia della luna, quella più oscura fatta di follia di narcisismo ossessivo.

Scopriremo come Jacob, un ragazzo in sovrappeso, cerca di nascondere un terribile segreto insieme a suo padre e a sua madre una donna capace di tenere prigioniera tutta la sua famiglia, rendendoli succubi delle sue decisioni e delle sue severe regole e disciplina.

Una famiglia che sta cadendo a pezzi e che si tiene unita solo da un segreto inconfessabile.

Incontrerete la piccola tenera Mia, una bambina adorabile, dolce e buona che crede che quella vita, la sua vita di prigionia sia la normalità assoluta, una bimba che brama per l’approvazione della donna che si fa chiamare Signora che le da compiti da svolgere in casa occupandosi anche del Signore

Mia è una bambina molto intelligente che instaurerà con suo non fratello un rapporto di affetto e di amore segreto.

La vita cambia in un attimo, non possiamo controllare mai i comportamenti degli altri ma solo ed esclusivamente i nostri. 

Un romanzo che racconta di relazioni familiari che nascono volontariamente o di nascosto.

Ci mostrano come l’amore di un bambino per i propri genitori sia un dato di partenza imprescindibile anche quando il sentimento non è reciproco.

La storia è raccontata attraverso i vari punti di vista dei protagonisti mostrandoci non solo il loro dolore, la loro sofferenza ma anche la loro forza di resistere e di sopravvivere a qualcosa di terribile.

Indubbiamente il lettore si affeziona in maniera istintiva a Nikita, a Sharon, a Jacob soprattutto alla piccola Mia e ciò che accade è forse prevedibile già dall’inizio della storia.

Il finale arriva per come ce lo aspettavamo e per come onestamente avremmo voluto che avvenisse.

Un cambiamento doloroso ma capace di far rinascere nuove possibilità di amore e di vita.

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