![](https://lesfleursdumal2016.wordpress.com/wp-content/uploads/2023/09/download-28.jpg?w=190)
Questi sono i versi, pubblicati postumi, di un poeta vivace che nel passeggio della propria vita osserva la vita stessa e ne scrive, annotandone le variegate modulazioni sulle persone, sui luoghi, sui tempi e sui sentimenti che esse vivono; il suo è uno stare che diventa viaggio, è un camminare con sincerità d’animo e passione, ma anche con garbato equilibrio, in un mondo bellissimo ma insidioso; e il poeta non tralascia di schierarsi, se occorre, di denunciare con versi che si fanno taglienti all’interno di un profilo armonico normalmente dolce, per quanto intenso. Ci sono metafore e ipotesi sul senso della vita, tentativi di trovare un silenzio adatto a capire “come tornare al centro delle cose”. La sua lingua è ricca ed evoca i grandi poeti del Novecento, a ragione si può affermare che è proprio questa a rendere particolare il percorso poetico di Nicola Romano: ponendo la propria storia nel crogiolo di una scrittura attenta e ben rifinita, la rende universale, facendo sì che ognuno possa riconoscerci la propria storia e i propri sentimenti.
«Tutta la silloge è invenata di un doppio percorso che trova crocicchi di connessioni, tra il sacro e il laico. Ci imbattiamo spesso in versi in cui la descrizione della condizione umana, fragile e sofferta in cui si trova il poeta,
pone una domanda sull’esistenza stessa del divino. Tra i due livelli non c’è contrasto né contraddizione, invece un possibile congiungimento.»
Dalla prefazione di Neria De Giovanni
Non turbarmi i silenzi
mentre sto per capire
come tornare al centro delle cose
e non sviarmi le scene
mentre ancora scandaglio
la luna irripetibile di ieri
Nicola Romano (Palermo, 1946-2022) è stato giornalista pubblicista e condirettore del periodico “insieme nell’arte”, ha collaborato a quotidiani e periodici con articoli d’interesse sociale e culturale. Con opere di poesia edite e
inedite è risultato vincitore di diversi concorsi nazionali di poesia.
Ha pubblicato le raccolte poetiche: I faraglioni della mente (1983), Amori con la luna (1985), Tonfi (1986), Visibilità discreta (1989), Estremo niente (1992), Fescennino per Palermo (1993), Questioni d’anima (1995), Malva e Linosa
(1996), Bagagli smarriti (2000), Tocchi e rintocchi (2003), Gobba a levante (2011), Voragini ed appigli (2016), Birilli (2016), D’un continuo trambusto (2018), Tra un niente e una menzogna (2020).
Alcuni suoi testi sono stati tradotti e pubblicati su riviste spagnole, irlandesi e romene
Cara Alessandra,
Questa mail solo per dirti che apprezzo moltissimo quello che scrivi. Anzi, voglio aggiungere che… non so come fai a scrivere tanto: solo per seguire tutte le recensioni, i commenti e le altre cose a tua firma che trovo sul blog non mi basta il tempo. Il problema è che, leggendoti, fai venire voglia di leggere anche le opere di cui scrivi!
Un saluto affettuoso Max
http://www.avg.com/email-signature?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail Privo di virus.www.avg.com http://www.avg.com/email-signature?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail
"Mi piace""Mi piace"
Grazie davvero. Il tuo commento arriva in un momento particolare, in cui forse avevo solo bisogno di incoraggiamento. Grazie dal profondo del cuore!
"Mi piace""Mi piace"
Grazie a te per quello che scrivi, che a volte mi ha fatto vedere le cose (magari cose note) con un occhio – anzi una visione – più potente.
Buona serata.
Max
"Mi piace""Mi piace"
Mi fa piacere che il mio commento ti serva da incoraggiamento!
Ancora un caro saluto
Max
"Mi piace""Mi piace"