“Le tre vie” di Gabriele Giuliani, Les Flaneurs Edizioni. A cura di Ilaria Grossi

“Essere orfani è come un marchio, qualcosa che resta attaccato alla pelle e non c’è modo di rimuoverlo, mai.
Non si poneva più domande, non cercava risposte, aveva smesso da un pezzo.
Rimaneva una latente curiosità di sapere chi fossero i suoi genitori…”


Marta, Ludovico e Rocco.

Mi sono chiesta più volte, leggendo le loro storie di vita, quanto possa far male crescere senza una madre e un padre.
Ci sono momenti e tappe importanti dell’infanzia e adolescenza che superiamo grazie alla famiglia e se non c’è, c’è un vuoto ad ogni istante della vita quotidiana in cui si cerca di andare avanti nonostante tutto ma accompagnati da un senso profondo di abbandono e insoddisfazione.

Marta è una mamma separata che vive quotidianamente con un forte senso di solitudine.
Ludovico, padre e marito amorevole vive con la perenne paura di perdere tutto da un momento all’altro. E poi c’è Rocco, cresciuto in una casa famiglia, impegnato in una cooperativa sociale ma nasconde forti momenti di crisi e attacchi di panico.

Marta, Ludovico e Rocco sono tre fratelli e lo scopriranno grazie ad un testamento e un medaglione prezioso lasciato dalla madre presso uno studio notarile di Roma.

Nulla sarà più come prima.
Dalla lettura del testamento ognuno di loro vedrà il proprio futuro in pericolo.
Si troveranno intrappolati in una ragnatela creata negli anni da una setta esoterica, crudele, spietata che si nutre di fanatismo e sete di potere.
Più leggevo cosa stava accadendo a Marta, Ludovico e Rocco, più il ritmo narrativo si faceva avvincente, adrenalinico, lasciandomi con un forte senso di tensione e curiosità nello scoprire quale destino spettava ai tre fratelli.

Cornice perfetta della storia é la città di Roma che tra fantasia e realtà riesce ad essere sempre all’altezza, una Roma dai colori scuri e occhi di fiamma rossa che gridano vendetta.
Nessun posto per il perdono.

Buona lettura
Ilaria per Les Fleur du mal blog letterario

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