“Il sigillo dei padri fondatori” di Marco Caciolli, La Corte editore. A cura di Alessandra Micheli

Quando si parla di America, di società segrete e di strani inghippi socio economici, beh allora io mi sento proprio nel mio elemento.

Perché come ho sempre sostenuto e lo sosterrò sempre, il complotto, la segretezza e ogni altro orribile orpello che tanto ci disturba fanno davvero parte della politica.

E’ il modo con cui gli interessi che soggiaciono alle intenzioni nobili, quindi i residui logici parietani si mostrano all’osservatore e al cittadino stesso.

Non esiste e forse non può esistere politica, stato e nazione che non abbia una parte visibile e quindi mostrata con orgoglio al mondo e una più esoterica, nascosta, difficile da sbrogliare, ma altrettanto importante di quella più manifesta.

E’ in questa che si giocano interessi fondamentali che esulano dal bisogno primario e si rivolgono più che altro all’immaginario, al sentimentale e perché no persino al lato egoico.

E cosi il sogno americano non è da meno.

Abbiamo i padri fondatori che hanno immaginato e non solo ma anche dato vita a quella volontà rousseauiana di un agorà che racchiudesse tutti gli interessi e lo dirigesse in un ottica universalistica.

Nessuna dittatura colora la volontà generale.

Semmai è il modo con cui il singolo desiderio sfuma per poter dar vita alla comunità sociale fondata sul patto politico.

Ma questi istinti primari, istintuali non spariscono.

Si rintanano nelle cesure di quell’idea, di quel sogno che non può non avere margini di errori.

Ed è li che l’esoterico li organizza, li dirige e li controlla.

L’esoterismo espresso da alcune società segrete è il modo in cui si disinnesca il potenziale esplosivo delle stesse.

O si ferma o tenta di fermare l’avanzata del residuo logico.

Che contiene appunto un autonomia portata all’eccesso, personali mappe concettuali di successo e una versione distorta dello stato, come se ci si trovasse di fronte a uno specchio deformante.

E quindi ho apprezzato, non posso non apprezzato il taglio squisitamente economico di questo testo.

Che rende l’idea dei padri fondatori e persino quella massoneria e persino l’antagonista ossia gli illuminati meno frivoli, meno irreali, meno macchietta dal libro sensazionalistico.

E’ vero. Molti di voi vedendo il sigillo dei padri fondatori si aspetteranno una sorta di ricerca stile Dan Brown.

Ma la massoneria persino l’idea degli illuminati non è affatto cosi vanesia, cosi impronta su qualche blanda chimera spiritualistica.

Non scordiamoci che le loro intenzioni erano reali, concrete basate su un idea precisa di mondo nuovo, di libertà e ripeterò fino allo sfinimento di stato.

La loro era la volontà generale teorica da rendere stato, era il bisogno che la sovranità fosse un fatto democratico e si impegnavano cadendo in errore e persino provando a imparare dagli stessi un qualcosa che beneficiasse un po’ tutta la compagine sociale.

E sapete quale elemento sostiene questa volontà di rendere la sovranità meno oligarchica?

L’economia.

Ed è questo modo di pensarla in modo etico che emerge dal testo.

L’economia e l’idea di banca diventa il modo palese con cui il nuovo mondo concepisce e mette in atto lo stato.

Contro la dittatura.

Contro l’elitarismo.

E quindi questo si che è un libro strutturato avvincente, intrigante affascinante e meravigliosamente scritto.

Ma sopratutto credibile.

Perché la forza delle società occulte non è nei segreti vaneggiamenti di chissà cosa, ma nel modo in cui la filosofia agisce concretamente sull’uomo.

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