La lista di Greta, Silvio Governi, Les Flaneurs Edizioni. A cura di Barbara Anderson

Il romanzo che ci propone la casa editrice Les Flaneurs è un testo di forte impatto emotivo, un giallo, sì, ma anche una storia che ci mostra la vulnerabilità dell’essere umano, le sue debolezze, le sue fragilità. 

Un’indagine che scava nelle profondità della nostra psiche ma anche nei legami familiari, proiettandosi nell’oscuro, meraviglioso, mondo dei giovani adolescenti, in quello più difficile dei genitori, tra contrasti dove la professionalità del lavoro che si svolge e il coinvolgimento emotivo delle indagini ci fanno scoprire cose che non avremmo mai immaginato potessero essere vere.

In cerca di risposte, in cerca di comprendere cosa muove i fili dei legami affettivi e cosa accade quando per amore, per un affetto viscerale e morboso si arriva a commettere uno dei crimini peggiori, quello dell’omicidio.

Come dice inizialmente l’autore: 3 cose non possono essere nascoste al mondo troppo a lungo: il sole, la luna e la verità.

Questo romanzo ci mostra il sole, delle amicizie, dei sentimenti familiari e affettivi, ma anche il lato oscuro della vita quello dove la luna a volte illumina meandri oscuri dei nostri desideri e della nostra anima perché alla fine la verità può essere nascosta a lungo, ma mai per l’eternità.

Una prosa intrigante che mostra la bellezza e le complessità dei rapporti familiari, le difficoltà adolescenziali, la necessità di sentirsi accettate e parte integrante di un piccolo gruppo di amiche per le quali si è disposti a fare tutto, una storia che unisce poesia e durezza, che viene elargita dall’autore nella stessa identica misura.

Tutto si svolge a Roma nord, uno dei protagonisti di questa storia, è un poliziotto: Antonio Panico, che insieme ai suoi colleghi Pandimiglio, Mastrangelo, Cipriani, è nel mezzo di un’operazione poliziesca che lo porta all’arresto di un giovane criminale proprio mentre era a cena con la sua ragazza Valentina. L’ispettore di Polizia dovrà spiegare a questa ragazza innamorata che ha la stessa età di sua figlia che il ragazzo che stava frequentando non era colui che diceva di essere, usando un falso nome, probabilmente una falsa relazione, solo ed esclusivamente per copertura ai suoi illeciti traffici.

Perché la vita è così; pensiamo di conoscere le persone ma in realtà non sappiamo nulla di loro così come spesso poco sappiamo perfino di noi stessi.

Antonio Panico ha un approccio paterno, è un bravo ispettore di polizia e un padre attento e amorevole, ma ciò non toglie che è consapevole delle barriere che si innalzano tra genitori e figli man mano che i nostri figli diventano grandi e sono sempre più convinti di voler fare le proprie esperienze al di là dei consigli dei genitori.

Conosciamo i nostri figli?

Io sono mamma di 4 ragazzi di varie età dai 10 anni ai 27 anni e per quanto pensi di conoscerli nell’intimo a volte mi rendo conto di quanto poco io sappia dei miei figli nonostante abbia un rapporto molto aperto con loro che sanno di poter confidarmi qualsiasi perplessità, segreto e preoccupazione. Infatti mi confidano spesso cose che preferirei nemmeno sapere, sono conscia del fatto che alcune cose mi vengono però omesse come del resto è anche giusto che sia. 

Nessuno sa di me tutto, ma solo ciò che io voglio che si sappia, ci sono segreti che nemmeno mio marito conosce, cose che riguardano la mia vita, la mia persona, che non amo condividere con nessuno e che ho raccontato solo a poche amiche fidate che considero sorelle, anime affini. Che bella la sorellanza tra amiche vero? Immaginatela in età adolescenziale che potere possa essa avere.

Tra genitori e figli entrano in campo i silenzi, quei vuoti dove le parole restano soffocate dentro il cuore, nella gola, nell’anima che poi di fatto proprio nei silenzi troviamo tutte le risposte che cerchiamo.

La vita è una sfida come disse Armstrong sulla prima spedizione sulla luna: è nella natura dell’essere umano affrontare le sfide.

Quanto è facile per i nostri figli ascoltare consigli di estranei piuttosto che quelli dei propri genitori?

Quel cartello sulla porta che Antonio vede nella stanza di sua figlia, dove c’è scritto stop per vietare a chiunque di entrare e disturbare fa pensare a confini che diventano sempre più grandi, distanze che diventano sempre più lunghe.

Antonio ha una figlia di poco più di 16 anni, Greta, una ragazza che adora con tutto se stesso ma con la quale a volte instaurare un dialogo diventa difficile perché i figli anche quando sono fortemente amati, seguiti e anche quando hanno un forte legame con i genitori tendono a entrare in conflitto: fa parte del crescere, il prendere le distanze dai genitori, il non voler farsi riconoscere o identificare nel proprio padre o nella propria madre. Si sta cercando la propria strada non si vuole seguirne nessun’altra.

La moglie di Antonio, Agnese, come me è un’infermiera, lavora come turnista in ospedale e insieme a suo marito hanno allevato Greta con amore ma anche concedendole fiducia e molta libertà, quella libertà che quando eravamo ragazzini noi non avevamo e che quindi ci sentiamo in dovere di concedere ai nostri ragazzi. Io sono una madre che dà tantissima libertà e riconosco a volte anche troppa; mi basta sapere dove stanno andando, con chi si trovano e per me possono andare anche in capo al mondo e mi rendo conto che non va bene nemmeno così, che non potrei e non dovrei elargire sì per tutti i no che mio padre e mia madre mi hanno elargito quando ero ragazzina.

Da ragazza facevo le cose di nascosto dai miei genitori perché mi venivano vietate e da mamma ho sempre pensato che permettere, concedere fiducia entro certi limiti ovviamente, avrebbe creato un ambiente sano dove i miei figli non devono ricorrere alla menzogna per ottenere ciò che vogliono. Ma la menzogna fa parte del piacere, della trasgressione, qualche bugia i miei figli me l’hanno detta lo stesso.

Questa storia ci viene raccontata dal punto di vista dei genitori, un padre che è anche un poliziotto, una mamma sempre dedita a occuparsi degli altri e poi c’è il destino dal quale nessuno può sottrarsi. 

Greta non è in casa, non è nella sua stanza ed è scomparsa.

I sensi di colpa di suo padre poliziotto che non è stato capace di capire alcuni segnali, di vedere davvero cosa stava accadendo nella vita di sua figlia, perché il lavoro ci distrae, ci allontana, perché per colmare i sensi di colpa delle nostre mancanze e delle nostre assenze cerchiamo di recuperare concedendo ai nostri figli denaro, soldi e libertà; un modo per compensare ciò che non possiamo dare, non per mancanza di amore ma perché la vita ci prende con le sue responsabilità di adulti.

Il linguaggio del romanzo passa dal giovane e frizzante di Greta, che ci racconta il suo amore per la pallavolo, il suo rapporto con lo studio, con la famiglia ma soprattutto con le sue amiche del cuore. Greta fa parte di un trio. Tre il numero perfetto, ma che nell’amicizia è il numero imperfetto, sono amiche in simbiosi l’una con l’altra, coinvolte da un amore morboso che le isola un po’ dal resto del mondo, lasciando che si costruiscano il loro mondo ideale, un mondo però dove sembra non esserci posto per nessun altro, né per le menzogne né per i segreti, ma anche tra loro.

Greta, Viola e Giulia hanno dei segreti: ognuna di loro ha un vissuto particolare e anche sofferto e insieme sono una forza, un’attrazione che però diventerà sempre più pericolosa e minacciosa.

Greta a volte si sente inadeguata però nella vita, nella sua casa, ma anche quando si trova insieme alle sue migliori amiche. La ricerca di sé stessa è condizionata molto dalla presenza e dalle opinioni delle sue amiche e a un certo punto forse nessuna delle tre è davvero libera di essere sé stessa.

Ma dov’è andata a finire Greta?

Perché è sparita?

È stata rapita da qualcuno?

Le indagini hanno inizio e un padre che è anche poliziotto dovrà cercare di mantenere il giusto equilibrio tra sentimenti, emozioni e professionalità.

Si può restare lucidi quando si indaga sulla scomparsa della propria figlia?

Antonio si troverà ad affrontare anche i suoi segreti, i suoi desideri nascosti, quelle sensazioni che si concede di provare segretamente; perché nella vita, anche in quella apparentemente più bella, c’è sempre qualcosa di imperfetto, c’è sempre qualche mancanza, qualche carenza, qualche desiderio inconfessato, qualche responsabilità.

Seguendo le giornate di Greta e delle sue amiche e seguendo le indagini dell’ispettore Mara De Luca faremo un’escursione nel mondo di egolandia,il fantastico mondo degli adolescenti.

Cosa univa queste tre ragazze e cosa le divideva dal resto del mondo?

Greta amava la sua vita eppure percepiva il desiderio di demolizione, c’era qualcosa che voleva distruggere ma non riusciva a capire che cosa.

Segreti, bugie, relazioni affettive, vedremo come nella vita ci sono tantissime cose che hanno importanza in un preciso momento ma che poi con il tempo non ce l’hanno più. 

Riuscirete attraverso questa lettura a mettervi nei panni dei genitori ma anche in quelli dei figli, tornando indietro nel tempo e riprovando quelle emozioni, quei turbinii esistenziali di quando eravamo adolescenti.

Greta e le sue amiche avevano fatto un gioco: scrivere una lista di 10 desideri da realizzare a qualsiasi costo nel corso della loro vita.

E chi di noi non ha la sua bucket list?

Chi di noi non ha dei desideri da realizzare prima di morire? 

Tre ragazze giovanissime scrivono ciò che desiderano e realizzare sogni di un figlio è in fondo il desiderio di qualsiasi genitore, solo che quando tua figlia non è più con te l’unico modo per realizzare i suoi desideri forse è realizzare i tuoi.

Preparatevi ad analizzare ipotesi, supposizioni, a raccogliere dichiarazioni di ex fidanzati gelosi, di amiche morbose, di compagni di scuola, farete una raccolta di congetture ma cercate di mantenere saldi i piedi in terra, di tenere conto solo dei fatti.

Un romanzo che mostra il complesso ruolo dei genitori, come sia facile commettere errori, come sia facile venire criticati e giudicati quando si fallisce anche nel compito di prendersi cura dei propri figli. 

Un genitore che si dimentica di avere il figlio nella sua auto è condannabile eppure siamo talmente presi dalla nostra vita, dalle preoccupazioni, dalla routine che si ripete costantemente, che a volte pensiamo di aver fatto una cosa che non abbiamo fatto, come lasciare nostro figlio all’asilo.

Nessuno è un genitore migliore di un altro. Tutti commettono errori anche quando l’amore che si prova è immenso.

Siamo tutti alla ricerca della felicità, tutti subiamo un certo tipo di violenza e di abusi nella nostra vita; spesso proprio dalle persone che dicono di volerci davvero bene. 

La crudeltà è fine a sé stessa?

La troppa libertà è controproducente?

Un romanzo che si legge con facilità ma che ci porta a complesse analisi sulla vita familiare di oggi, su quello che è il mondo visto dagli occhi dei nostri figli.

Una storia di vita, di amore, di scoperta di sé stessi, una storia sugli errori, sul perdonare sé stessi, e sulle nuove opportunità.

Perché in fin dei conti il valore di noi stessi deve avere sempre la precedenza su ciò che pensano gli altri di noi.

Non è una condizione facile così come non è facile leggere la lista di Greta.

Quanto è difficile fare i genitori ma quanto è altresì complesso essere dei figli, com’è difficile crescere, com’è stato facile per questo autore mostrarci tutte le sfumature della nostra vita, dei nostri ruoli, della nostra crescita e di quei sentimenti che a volte sono esclusivamente insani.

La verità la sa solo chi vive determinate situazioni ma le conseguenze di una verità possono sconvolgere la vita di un’intera famiglia.

Un bellissimo romanzo, la cui lettura fa bene a noi genitori, per arrivare a comprendere un po’ il mondo dei nostri figli, ma anche quel mondo interiore che ci portiamo dentro, perché quell’esperienza l’abbiamo vissuta e affrontata anche noi stessi alla loro età e in fondo non l’abbiamo mai più dimenticata.  

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