Leggere “Il donatore di musica” è un po’ come lasciarsi condurre in un labirinto in cui ciascun personaggio segue il filo rosso della musica, un flauto su cui sono incise delle iniziali e un libro di filosofia.
Marco è un dottore e cura piccoli pazienti, è fortemente provato per l’imminente chiusura del suo reparto, al Nono Piano della Torre Sei e della Fondazione per la quale ha dedicato dieci anni della sua vita.
La musica è il suo sostegno grazie anche ad un’amicizia molto speciale con la pianista iraniana Hajar, purtroppo malata di talassemia, tra loro un’amicizia che si nutre di passione reciproca mai confessata e grande ammirazione.
Sarà un “donatore di musica” dall’ospedale di Berlino, dopo aver donato il midollo a dare via a questo inizio di percorso, dove si intrecceranno le storie di Francesco, Giulio, Alberto e una giovane studentessa Martina.
A Berlino c’è qualcuno che li sta aspettando e alla fine di questo labirinto fatto di paure, insicurezze e dubbi, il filo rosso della musica stringerà i loro polsi, perché ci sarà ad attenderli una persona che cercavano da tempo ed è lì per loro.
Lo stile di Marco Marziali è fluido e diretto, rende la lettura piacevole e con grande sensibilità e dolcezza ci conduce alla fine di questo labirinto.
Buona lettura Ilaria per Les Fleurs du mal blog letterario